Giacomo Bozzoli: «Non impazzisco perché ho la mia famiglia accanto»

La consigliera regionale del Pd Carmela Rozza ha incontrato il 40enne, condannato all'ergastolo in via definitiva per l'omicidio dello zio Mario, nel carcere di Bollate. «E' depresso, non accetta la detenzione».

Brescia. «Non impazzisco perché ho la mia famiglia accanto». Queste parole di Giacomo Bozzoli, il 40enne bresciano in carcere per l’omicidio e l’occultamento di cadavere dello zio Mario Bozzoli, scomparso dalla fonderia di famiglia a Marcheno (Brescia) l’8 ottobre del 2015, alla  consigliera regionale del Pd Carmela Rozza, che l’ha incontrato nel carcere di Bollate».
L’esponente dem, ospite della trasmissione “Iceberg Lombardia” su Telelombardia, ha raccontato dell’incontro con il detenuto, avvenuto nelle scorse settimane all’interno del carcere milanese. Il 40enne era stato arrestato dopo essere fuggito in seguito alla condanna all’ergastolo della Corte di Cassazione per l’omicidio dello zio Mario.

«Mi sono recata nella casa circondariale perché sto monitorando la situazione della sanità carceraria, l’ho incontrato – ha raccontato Rozza – nella stanza con lo psicologo. La prima cosa che mi ha detto è: “Sono innocente, quello che è successo a me potrebbe capitare a chiunque”».
«L’ho trovato depresso, continuava a ribadire – ha detto la consigliera lombarda – di essere innocente e che per questo fa fatica ad accettare l’idea di stare recluso in carcere. E’ seguito da specialisti e sta facendo un lavoro su se stesso per cercare di accettare questa situazione. Questo incontro mi ha colpito, l’ho trovato sì depresso, ma umile. Della vicenda che lo ha visto coinvolto non ha detto nulla, non poteva parlarne così come non potevo farlo io. Gli ho solo detto che oggi deve prendere atto della situazione e deve affrontare questa realtà. Aveva un pantaloncino sportivo, una magliettina e scarpe da tennis. Ha detto di aver apprezzato molto questo incontro».

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