Del Bono: «Cedere Canton Mombello alla Cdp»; Rolfi: «Proposta strampalata»

Si riaccende il dibattito politico attorno all'ipotesi di ampliare il carcere di Verziano, dismettendo quello di Canton Mombello. Per l'ex primo cittadino serve una nuova struttura, mentre per Rolfi si tratta di una «sparata agostana del sindaco ombra».

Brescia. La problematica delle carceri italiane, dopo i recenti suicidi di detenuti avvenuti in cella, ripropone anche a Brescia il tema delle case circondariali a cui, finora, non è mai pervenuta una soluzione concreta. L’ipotesi, rilanciata nel corso degli anni, di ampliare quello di Verziano, comporterebbe una spesa complessiva di oltre 50 milioni di euro, a fronte di una (attuale) disponibilità di appena 15.
L’ex sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, attualmente consigliere regionale per il Partito Democratico, è intervenuto sulla questione, proponendo l’ipotesi della cessione di Canton Mombello (insieme con una porzione dell’ex ospedale militare vicino a piazza Arnaldo), alla Cassa Depositi e Prestiti, in cambio della realizzazione della nuova casa circondariale a Verziano.
Un progetto di cui Del Bono aveva parlato, lo scorso anno, con indosso ancora la fascia da primo cittadino, con l’ex ministro della Giustizia Marta Cartabia.

Un’ idea condivisa dall’attuale sindaca Laura Castelletti che sposa in toto la proposta di una cessione finalizzata alla nuova costruzione alla periferia della città.
Il nodo, per Del Bono non sta tanto nelle aree edificabili da recuperare attorno all’attuale struttura, ma , piuttosto, nel trasferire le competenze sulle nuove carcere al ministero della Giustizia, sottraendolo alla giurisdizione attuale che è in capo ai Lavori Pubblici.
L’ipotesi di trasformare ex caserme militari in disuso in carcere è, per l’ex sindaco, poco praticabile, oltre che antieconomica e richiederebbe tempi lunghi. Inoltre, non andrebbe nemmeno incontro alla finalità rieducativa delle strutture penitenziarie che dovrebbero essere dotate di laboratori per la formazione lavorativa dei detenuti.

verziano

Per il già candidato sindaco e attuale consigliere comunale della Lega Fabio Rolfi, la proposta avanzata da Del Bono è «immaginifica».
«Siamo – è il commento dell’ex assessore regionale all’Agricoltura – all’ennesimo strampalato intervento pubblico sui temi amministrativi della città del vice presidente del consiglio regionale Emilio Del Bono che fatica a non concepirsi più sindaco della città e continua a dettare l’agenda all’attuale prima cittadina di Brescia, delineando una situazione che rischia di diventare imbarazzante».
«Ricordo – continua Rolfi – che Del Bono ed il centro sinistra hanno governato ininterrottamente la città per 10 anni interloquendo con diversi governi a riguardo e la questione carcere di Brescia non ha mai trovato soluzione, anzi è scomparsa dai radar. Al centro sinistra dobbiamo, invece, la responsabilità di aver cancellato dal Pgt le aree individuate dalla giunta di centro destra in aderenza al carcere di Verziano per il nuovo istituto in sostituzione di Canton Mombello».

«La definizione e la disponibilità delle aree (costruita con un accordo con i privati) – continua il consigliere leghista – rappresenta un passaggio importante per mettere la politica nazionale con le spalle al muro, uno sforzo doveroso per una comunità che vuole chiudere la pagina vergognosa di Canton Mombello e costruire un carcere moderno fuori dal centro storico (generando le condizioni per una grande rigenerazione urbana di tutta l’area su di piazza Arnaldo), uno sforzo che è competenza dell’Amministrazione comunale. Sostenere come ha fatto Del Bono che basta l’esproprio è una chiara dimostrazione di insensibilità e arroganza, l’idea tipicamente della sinistra che i privati vanno tosati come una pecora anziché costruire percorsi virtuosi come si era fatto».

«In sostanza – conclude Rolfi – trascorsi 10 anni per il nuovo carcere non c’è un progetto, non c’è un soldo, non ci sono le aree dove metterlo, ma c’è l’ennesima sparata agostana del sindaco ombra mentre il sindaco attuale tace. Chi temporaneamente ci vive o lavora dentro il Nero Fischione continua a farlo in condizioni indecorose e sulla città aleggia anche il rischio di avere un secondo carcere in centro storico secondo le intenzioni del ministro Nordio».

 

 

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