Brescia, Castelletti: «Una città europea è una città per i giovani e dei giovani»

La candidata sindaco del centrosinistra illustra le proposte per «consolidare ulteriormente la vocazione universitaria di Brescia», tra cui tariffe affitti agevolate gli studenti universitari fuori sede, una migliore accoglienza degli studenti in mobilità internazionale e la creazione di reti per mettere in contatto Brescia con l'Europa.

Brescia. «Una città europea è una città per i giovani e dei giovani, dove ai ragazzi vengono offerte opportunità formative, lavorative, ricreative e culturali, aperte ad accogliere il loro contributo e la loro creatività. La recente vocazione universitaria della nostra città va in questa direzione, le università presenti a Brescia sono un’opportunità di arricchimento della nostra società».
Sono le parole della candidata sindaco per il centrosinistra Laura Castelletti, in una conferenza stampa indetta mercoledì intitolata “Brescia città europea? Sì, grazie”.

«Noi –  ha detto Castelletti – stiamo lavorando per rendere Brescia sempre più una città universitaria, abbiamo portato avanti, nonostante l’opposizione si sia messa sempre di traverso, l’allargamento della Cattolica a Mompiano, la nuova Mensa Universitaria in corso Mameli, ospitata in un locale della società comunale Brescia Infrastrutture, che completa il rilancio dell’ex Buonissimo, avviato nel 2017 con la nuova sala di lettura Umberto Eco, o ancora la convenzione con tutte le università per le agevolazioni ai servizi di mobilità, tra cui uno sconto del 50% sul prezzo dell’abbonamento annuale al trasporto pubblico per gli studenti, agevolazioni rese possibili grazie anche alla compartecipazione economica del Comune».

«Gli studenti iscritti alle due università (Statale di Brescia e sede bresciana dell’Università Cattolica) e alle tre istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (le Accademie Laba e Santa Giulia e il Conservatorio Luca Marenzio) sono 25.000 e questo ha portato anche alla trasformazione urbanistica di interi quartieri per esempio la zona di san Faustino in centro e quella di Ospedale- Mompiano a nord, che si sono rivitalizzate e rigenerate anche grazie alle funzioni universitarie. E i ragazzi possono diventare una risorsa per l’intera comunità. Penso – ha aggiunto la vicesindaca uscente – per esempio alla proposta che ho illustrato quando ho parlato della città longeva: favorire con tariffe agevolate gli studenti universitari fuori sede affinché vadano a vivere in appartamenti vicini ad anziani, assicurando loro un sostegno psicologico e pratico in piccole azioni quotidiane».

«Lo scambio intergenerazionale non può che far crescere la nostra comunità in termini di conoscenza, solidarietà e inclusione. Ci impegniamo nei prossimi anni a consolidare ulteriormente la vocazione universitaria di Brescia con proposte che sarà poi Federico (Manzoni, ndr.) a raccontare. Perché Brescia diventi una città universitaria europea è necessaria una spinta nella direzione internazionale degli studi e delle ricerche universitari, anche con iniziative per incrementare l’ospitalità e attrattività della città. Queste le nostre proposte – illustrato Castelletti – : puntare sulla formazione di una convinta coscienza europea tra i giovani, con convegni, seminari, commissioni, e contatti costanti con gli studenti delle scuole medie e superiori; creare in sinergia con le Università le strutture per una migliore accoglienza degli studenti in mobilità internazionale (Erasmus, programmi di doppio titolo di studi, Summer School); stimolare il dialogo tra imprenditori e la creazione di reti per mettere in contatto Brescia con l’Europa. Una cooperazione tra le aziende bresciane, che coniughi idee imprenditoriali e vocazione europea, favorita dalla creazione di Reti di Impresa».