Omicidio Bozzoli, Maggi, “Abu” e Alex Bozzoli tornano alla sbarra come imputati

Dopo la condanna all'ergastolo di Giacomo Bozzoli, la Procura di Brescia si appresta a chiamare alla sbarra tre ex operai della azienda, Oscar Maggi, Akwasi Aboagye e Alex Bozzoli, fratello di Giacomo, ritenuti, a vario titolo, complici del delitto di Mario Bozzoli.

Brescia. Con la sentenza di condanna all’ergastolo per Giacomo Bozzoli, accusato dell’omicidio dello zio Mario, scomparso l’8 ottobre del 2015 nella fonderia di Marcheno di cui era contitolare, la Procura di Brescia si appresta a chiamare alla sbarra tre ex operai della azienda, Oscar Maggi, Akwasi Aboagye e Alex Bozzoli, fratello di Giacomo, ritenuti complici del delitto del loro titolare che, secondo i giudici, sarebbe stato vittima di un’agguato nella medesima azienda e poi gettato nel forno fusorio, così da farne scomparire ogni traccia.

La Corte ha infatti disposto la trasmissione degli atti «per concorso nei reati di omicidio volontario e distruzione di cadavere per Oscar Maggi , favoreggiamento personale relativamente ad Akwasi Aboagye, detto “Abu”, e di falsa testimonianza relativamente a Alex Bozzoli».
A sette anni di distanza da un delitto che ha subito diversi passaggi ed il cui esito non era scontato, tornano ad essere indagati, con nuove accuse, tre dei protagonisti della complessa vicenda giudiziaria.
Una nuova pagina, quindi, nella quale verranno scandagliate le posizioni dei tre indagati, sospettati, a vario titolo, di avere preso parte all’orrendo delitto di Mario Bozzoli. Per i giudici, senza la collaborazione di Maggi, addetto al forno, Giacomo Bozzoli non avrebbe potuto compiere l’omicidio e la distruzione del cadavere.
Per “Abu” e Alex Bozzoli la posizione è diversa perchè, secondo la Corte, potrebbero essere stati messi al corrente dell’omicidio solo quando questo era già stato messo in atto e quindi la propria posizione potrebbe ascriversi alla «connivenza».