Brescia, imprese in salute: il saldo nel secondo trimestre è positivo

Secondo l’analisi trimestrale “Movimprese” condotta dalla Camera di Commercio sui dati del Registro delle Imprese, tra aperture e chiusure di imprese, si evidenzia un saldo positivo di 779 attività.

Brescia. Mantiene vivacità la voglia di fare impresa nella provincia di Brescia nel secondo trimestre 2024.
Secondo l’analisi trimestrale “Movimprese” condotta dalla Camera di Commercio sui dati del Registro delle Imprese, nel trimestre aprile e giugno 2024, tra aperture e chiusure di imprese, si evidenzia un saldo positivo di 779 attività, con un risultato superiore a quello dello stesso periodo dell’anno scorso (686).
«Nonostante il periodo congiunturale economico sia ancora caratterizzato da problematiche derivanti da un complesso quadro geopolitico, che non rende agevole gli scambi internazionali, e da una politica monetaria europea orientata a un’intonazione restrittiva ancora per diverso tempo  – commenta il Presidente dell’Ente camerale, Roberto Saccone – la provincia di Brescia evidenzia, una volta di più, il suo tratto caratteristico di vocazione all’imprenditorialità, facendo registrare, anche per il secondo trimestre del 2024, un significativo incremento di nuove attività. Ciò è particolarmente evidente, e i dati sono da questo punto di vista confortanti, se si analizza il trend dell’imprenditoria giovanile che registra una crescita complessiva di iscrizioni del 15,6% nel semestre in confronto al corrispondente periodo dello scorso anno. Dati confortanti si registrano anche sul fronte dell’imprenditoria femminile che, rispetto al confronto con i primi sei mesi dello scorso anno, evidenzia una crescita delle iscrizioni del 7,4%. Insoddisfacente, invece, per una provincia dal rilevante peso economico come quella di Brescia, il dato sulle start-up innovative che sono ora 242, in lieve aumento rispetto a inizio anno (238), ma addirittura in calo rispetto alla punta toccata a settembre 2023 (260)».

Le iscrizioni, che hanno toccato quota 1711, registrano una ripresa di 37 unità rispetto allo stesso trimestre del 2023. Sul fronte opposto, le cessazioni hanno raggiunto le 932 unità, segnando un decremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando furono 988.
Complessivamente, ammontano ora a 116.959 le imprese registrate al RI della Camera di Commercio, con un a tasso di crescita dello 0,66%,  dato sostanzialmente in linea con quello riferito alla media della Regione Lombardia (0,69%), dove spicca Milano con il suo 0,88%.
A livello settoriale, si registra, nel trimestre, un significativo incremento delle imprese del settore delle costruzioni, con 258 nuove iscrizioni (con un tasso di natalità, inteso come rapporto percentuale tra imprese iscritte e imprese registrate a inizio periodo, pari all’1,46%) a fronte di 146 cessazioni. Di rilievo anche il dato riferito alle delle attività professionali, scientifiche e tecniche che registrano 142 iscrizioni (tasso di natalità 1,42%) a fronte di 79 cessazioni.

Roberto Saccone presidente della Camera di Commercio

Saldo positivo anche per il commercio che però, a fronte di 216 iscrizioni (tasso di natalità pari allo 0,91%) conta anche 204 cessazioni. Le attività di alloggio e ristorazione (tasso di natalità 1,01%) evidenziano un saldo di più 12 unità (90 iscrizioni, 74 cessazioni).
Il comparto dell’artigianato, nel trimestre, fa invece registrare un saldo negativo di 11 unità. Pesa, in particolare, il calo delle imprese artigiane del manifatturiero (saldo di – 52 unità) a fronte, peraltro, di una crescita nell’ambito dei servizi (saldo + 40 unità).
Complessivamente, le attività manifatturiere (tasso natalità 0,65%), devono registrare un saldo negativo pari a meno 4 unità (91 iscrizioni a fronte di 95 cessazioni).

Riguardo alle forme giuridiche, la provincia di Brescia registra, nel trimestre, un saldo positivo di 361 unità nelle società di capitale e di 436 unità nelle ditte individuali, a fronte di un saldo negativo di 32 unità nelle società di persone.
Le imprese femminili registrano una battuta d’arresto nelle nuove iscrizioni (363) nel trimestre aprile/giugno, dato in calo del – 2,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; nel complesso dei primi sei mesi, tuttavia, rispetto allo scorso anno, si registra una crescita delle nuove iscrizioni pari a +7,4%. Sono ora 23.548 le imprese femminili iscritte al RI (20,8% del totale), rappresentando una percentuale superiore al dato regionale (19,4%), ma inferiore a quello nazionale (22,3%).

imprenditoria femminile donna imprese

Le imprese giovanili,  (516 nuove iscrizioni) registrano un trend positivo sia rispetto al corrispondente trimestre dello scorso anno (+15,2%), sia se si estende il confronto ai primi sei mesi (+ 15,9%). I dati appaiono ancora più significativi se comparati a quelli nazionali che registrano, sui sei mesi, un modesto + 0,1%. Sono ora 9.862 le imprese giovanili (8,7% del totale) che continuano a rappresentare un buona percentuale se raffrontata con quella regionale (7,9%) e nazionale (8,3%).
Le start up innovative sono ora 242, in lieve aumento rispetto alle 238 di inizio anno, ma in calo rispetto al settembre 2023 quando toccarono la punta di 260.

 

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