Gussago, frode fiscale: dal terreno spuntano altri 4 mln di euro

Ammonta a 8 milioni di euro il "tesoretto" di denaro in nero, frutto di una presunta evasione fiscale per la quale 22 persone sono state arrestate e 77 indagate. In carcere si sono costituiti i coniugi Silvia Fornari e Giuliano Rossini, ritenuti al vertice del gruppo criminale.

Gussago. Si potrebbe dire che “spuntano come funghi” dal sottosuolo i soldi in nero frutto della presunta frode fiscale ordita nel Bresciano da un gruppo criminale (22 le persone arrestate, per un totale di 77 indagati), capeggiato da una famiglia (padre, madre, figlio 22enne e zia materna) che aveva messo in piedi un business relativo a fatturazioni false e società cartiere che, secondo gli inquirenti, avrebbe fruttato un giro d’affari (stimato) di 90 milioni di euro.
Dopo i 4 milioni di euro rinvenuti, grazia le fiuto dei cash dog della Guardia di Finanza nelle campagne franciacortine attorno a Gussago, altrettanti soldi sono “sbucati” dai terreni di proprietà della coppia di coniugi raggiunta dal provvedimento di custodia cautelare in carcere. Il contante era stato occultato in fusti e sacchi, in banconote da 50 e 100 euro, sotto una coltre di terra e prato, segno che erano stati seppelliti da molto tempo.

Dopo Silvia Fornari, che si è costituita lunedì a Verziano, anche il marito Giuliano Rossini si è presentato in carcere, a Cremona. La coppia, da alcuni anni, non risiedeva più in Italia, da quando, secondo chi investiga, sapevano di essere finiti sotto la lente delle Fiamme Gialle.
Mercoledì, davanti al Gip sono attesi il figlio della coppia, Emanuele Rossini, di 22 anni, e la zia del ragazzo, Marta Fornari, 30 anni. Entrambi sono ai domiciliari. Giuliano Rossini, imprenditore nel settore dei metalli ferrosi, e la moglie Silvia Fornari, in attesa dell’interrogatorio di garanzia, ancra da fissare, avrebbero già fatto le prime ammissioni.