Esine, il primario arrestato resta in silenzio davanti al Gip

Si è avvalso della facoltà di non rispondere Giovanni Mazzoli, il medico bresciano arrestato lunedì con le accuse di truffa aggravata, peculato, falso in atto pubblico e indebita induzione a dare o promettere utilità.

Brescia. Si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del Gip Giovanni Mazzoli, il primario del reparto di oculistica dell’ospedale di Esine (Brescia) arrestato e  posto ai domiciliari lunedì a seguito di un’inchiesta effettuata dalla procura di Brescia in coordinamento con i carabinieri di Breno.
Il medico è accusato di truffa aggravata, peculato, falso in atto pubblico e indebita induzione a dare o promettere utilità.
L’inchiesta a suo carico è scaturita da alcune intercettazioni nell’ambito di un altro filone d’indagine in cui era emerso che il dottore, da oltre 20 anni in servizio presso il nosocomio camuno, avrebbe chiesto tangenti da 400 a 700 euro per far saltare la lista d’attesa al Cup ai suoi pazienti. Nessuno di essi, però, ha mai sporto querela per la “pratica” del professionista che avrebbe accumulato, secondo gli inquirenti, in questo modo, migliaia di proventi illeciti.
A Mazzoli sono stati sequestrati complessivamente 350mila euro, tra denaro contante, preziosi e orologi. parte del denaro sarebbe stato utilizzato per acquistare una casa in Sardegna e depositato, di volta in volta, in una banca in Svizzera.

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