Brescia, maxi evasione fiscale: i soldi “cash” dalla Chinatown di Milano

Secondo gli inquirenti i "capi" al vertice della maxi evasione fiscale da 160 milioni di euro, i fratelli bresciani Massimiliano e Federico Borghesi, attraverso il complice camuno Roberto De Pedro, avrebbero alimentato il giro d'affari grazie al contante della comunità cinese del capoluogo lombardo.

Brescia. Il “sistema” si alimentava grazie anche al denaro in contanti che arrivava dalla comunità cinese di Milano. E’ quanto emerge dalle 160 pagine dell’ordinanza per la custodia cautelare (in carcere e ai domiciliari) delle dieci persone, tra cui alcuni bresciani, arrestate per la presunta maxi evasione fiscale da 160 milioni di euro.
Ottanta le persone indagate, di cui 22 residenti in provincia di Brescia.
Secondo gli inquirenti, al vertice della piramide vi erano i fratelli bresciani Massimiliano e Federico Borghesi, titolari della B-Metal che, secondo quanto scrive il Gip, «pur essendo effettivamente operativa sul mercato nel commercio dei metalli, si sarebbe dedicata anche alla emissione di fatture oggettivamente inesistenti a beneficio di fittizie aziende clienti». Cinque le cartiere riconducibili a loro «impiegate – si legge nell’ordinanza –  unicamente come produttrici di fatture false».

soldi denaro

Tra le persone finite in manette anche il camuno, di Paspardo, Roberto De Pedro: nell’abitazione dei genitori del 40enne, la Guardia di Finanza ha trovato un milione di euro in contanti, per lo più in tagli da 50 euro. De Pedro avrebbe avuto il ruolo di «movimentare somme di denaro», godendo, scrive il gip, «della fiducia dei capi». L’uomo avrebbe trattenuto per sé l’8% come commissione per le operazioni.
Il 40enne camuno, intercettato, rivelava a Massimiliano Borghesi le difficoltà nel reperimento di denaro cash per le loro attività. Il contante e i fondi neri sarebbero quindi arrivati dal quartiere Chinatown di Milano. I bonifici sarebbero dovuti essere indirizzati direttamente in Cina, come racconta De Pedro al suo interlocutore nella telefonata intercettata dalle Fiamme Gialle.

A dare la svolta alle indagini è stato un controllo in auto effettuato dalla Guardia di Finanza: una delle persone arrestate, Fabiana Olivo, 35enne friulana, viene fermata il 24 novembre 2021 mentre si sta recando a Brescia, probabilmente diretta dai fratelli Borghesi. Sulla vettura i finanziari trovano un borsone con 70mila euro in contanti. Un arresto che mette in agitazione i “capi”, i quali si attivano per procurarsi una tutela legale, sospettando di essere stati “traditi” da qualcuno facente parte dell’organizzazione criminale.
Il 2 febbraio dello scorso anno le Fiamme Gialle effettuano una perquisizione nella B-Metal, disponendo il blocco dei conti e, un anno e mezzo dopo, l’arresto.

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