Gussalli Beretta scrive ai parlamentari: «Va riattivato il credito d’imposta per l’energia»

Il presidente di Confindustria Brescia ha chiesto a deputati e senatori bresciani di sostenere le imprese nei prossimi due trimestri dell'anno in vista del prevedibile aumento dei costi di elettricità e gas.

Lettera Confindustria Brescia ai parlamentari

Brescia. Franco Gussalli Bereretta, presidente di Confindustria Brescia, ha scritto a tutti i parlamentari bresciani chiedendo loro di sostenere le imprese nei prossimi due trimestri dell’anno in vista del prevedibile aumento dei costi dell’energia. Nella lettera il leader degli industriali della nostra provincia chiede che venga riattivato il credito d’imposta, non più in vigore dal 30 giugno.
Ecco il testo integrale della lettera.
«Egregi signori parlamentari, la competitività delle imprese italiane si determina anche grazie a un quadro di regole e norme di riferimento chiaro, definito e coerente con le problematiche che le stesse si trovano ad affrontare nei mercati internazionali. Per questo oggi vi coinvolgo, in qualità di presidente di Confindustria Brescia, per attenzionarvi su una questione essenziale per molte industrie bresciane, che tra l’altro coinvolge l’intera economia italiana: i costi dell’energia elettrica e del gas.
«Oggi meno impattanti di alcuni mesi or sono, le commodities energetiche rappresentano un elemento di indiscutibile criticità, soprattutto per quelle realtà che fanno dell’uso dell’energia elettrica e del gas un fattore vitale per i propri processi produttivi. Questo è tanto più vero se si pone lo sguardo alla provincia di Brescia, dove un numero rilevante di imprese hanno un elevato consumo energetico (es.: siderurgia e metallurgia, le cui aziende – per le sole aderenti a Confindustria Brescia – danno occupazione a circa 12.000 dipendenti).
«Il tema necessita inoltre di particolare attenzione, dal momento che le proiezioni in nostro possesso sull’andamento tariffario delle fonti energetiche indicano un nuovo rialzo dei prezzi nel terzo e quarto trimestre dell’anno, con conseguente impatto sui bilanci delle aziende. Una simile dinamica avrebbe anche ricadute negative sulle filiere che più sono interconnesse con il mondo siderurgico e metallurgico, in generale tutto il mondo della metalmeccanica e anche quello delle costruzioni, con conseguenti tensioni e rischi occupazionali.
«È pertanto fondamentale garantire misure di supporto alle aziende che permettano loro di sostenere i costi energetici e preservare la loro competitività sul mercato nazionale ed internazionale, in affiancamento al necessario processo di transizione che l’intero sistema italiano deve compiere per rendersi sempre più sostenibile.
«Sconcerta pertanto che siano rimasti inascoltati gli appelli dell’intero sistema Confindustria al governo sulla richiesta di rinnovo dei crediti di imposta per energia elettrica e gas relati al terzo e quarto trimestre 2023, non inserendoli nel Dl aiuti del 28 giugno scorso. Il tax credit, infatti, è stato di fondamentale importanza, sia nell’anno 2022 sia per il primo semestre 2023, avendo consentito di mitigare i maggiori oneri sostenuti dalle imprese e di garantire una parziale compensazione del crescente costo dell’energia e del gas.
«Tale misura è ancor oggi essenziale, contando il gap concorrenziale che va aumentando con Paesi come Francia e Germania, Paesi che, in maniera lungimirante, hanno varato politiche energetiche direttamente a supporto e sostegno delle proprie imprese. Al proposito, ricordo che le industrie francesi possono contare su prezzi dell’energia elettrica di 42,6 €/MWh e quelle tedesche di 60 €/MWh, contro un prezzo che oggi in Italia supera di poco i 100 €/MWh.
«In tal senso, è necessario un intervento per consentire di riattivare la misura del credito d’imposta; intervento, peraltro, che in base alle stime di Confindustria è finanziariamente sostenibile, potendo utilizzare risorse accantonate e non spese, stante il calo dei prezzi, del credito di imposta relative al I e II trimestre 2023, che quotano indicativamente 4,9 miliardi di euro. Risulta inoltre dalla relazione dell’ufficio parlamentare di bilancio ulteriori avanzi di bilancio sul credito imposta.
«L’auspicio, pertanto, è che questa misura sia prevista sia per il terzo trimestre 2023 che per il quarto. La mancata proroga del bonus, infatti, rappresenterebbe una seria minaccia per la produttività e la competitività delle nostre aziende, mettendo a repentaglio l’intero tessuto industriale del Paese.
«Faccio quindi appello alla vostra sensibilità ed al vostro impegno, indipendentemente dagli schieramenti partitici di riferimento, per portare tale istanza nelle opportune sedi, al fine di consentire alle imprese bresciane più esposte al rischio delle “fibrillazioni energetiche” di disporre degli strumenti necessari per continuare a contribuire al progresso del nostro Paese».

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