Infortunio mortale di Castegnato, la Procura dispone consulenza tecnica

Il Pm lunedì 24 luglio affiderà una consulenza tecnica per chiarire perché il cavo di sicurezza a cui era agganciato Sami Macukulli, 22 anni, si sia rotto, facendo precipitare il giovane operaio dal traliccio e causandone la morte sul colpo. Indagato il datore di lavoro.

Brescia. La Procura di Brescia intende fare piena luce sull’incidente sul lavoro costato la vita, il 13 giugno scorso, a Sami Macukulli, il giovane operaio specializzato nei lavori in quota, di appena 22 anni, di origini albanesi, ma residente da ormai alcuni anni a Caorle, in provincia di Venezia, precipitato da oltre 45 metri di altezza mentre stava operando su un traliccio dell’alta tensione di Terna, Rete Elettrica Nazionale spa, per la manutenzione della linea elettrica, a causa della rottura del cavo-imbracatura di sicurezza a cui era agganciato: il terribile incidente si è verificato nella zona industriale di Castegnato (Brescia).

Il Pubblico Ministero titolare del relativo procedimento penale per l’ipotesi di reato di omicidio colposo, Lisa Saccaro, dopo aver acquisito i rapporti dei tecnici dello Psal, il servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro, dell’Ats, l’Agenzia Tutela della Salute della Regione Lombardia, intervenuti per i rilievi con il supporto dei carabinieri di Chiari, anche come atto dovuto ha iscritto nel registro degli indagati il datore di lavoro della vittima, che era dipendente della Coget Impianti Srl di Corteno Golgi (Brescia), M. S., 65 anni, residente anche lui a Corteno Golgi, amministratore unico dell’azienda: è l’impresa, infatti, che ha messo a disposizione del proprio operaio i presidi di sicurezza.

Con avviso datato 19 luglio, il magistrato inquirente ha disposto un accertamento tecnico ad hoc finalizzato ad accertare la dinamica dell’infortunio e quindi tutte le responsabilità, con particolare riferimento alle condizioni (tipo di materiale, tenuta, idoneità, eccetera) della catena di sicurezza che reggeva il lavoratore e la cui inopinata rottura, come detto, ne ha causato la caduta nel vuoto, senza scampo: il giovane nel suo volo fatale ha colpito una recinzione esterna ricadendo nel cortile di un’azienda sottostante, è deceduto praticamente sul colpo.
Il provvedimento è stato accolto con particolare favore dai congiunti della vittima , i quali per ottenere verità e giustizia, attraverso l’Area Manager Veneto Riccardo Vizzi, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, e all’avvocato Davide Ferraretto, del foro di Padova: Macukulli ha lasciato in un dolore senza fine, in Italia e nel suo Paese di origine, il padre, con il quale risiedeva nella frazione di Porto Santa Margherita di Caorle, la madre, una sorella, un fratello, il nonno, tra i tanti parenti uno zio a cui era legatissimo e, non ultima, la giovanissima compagna con cui si sarebbe dovuto sposare di lì a un paio di mesi.

Il Sostituto Procuratore affiderà l’incarico lunedì 24 luglio, alle 15, negli uffici della Procura bresciana, a due consulenti tecnici, gli ingegneri Francesco Pavan e Giorgio Giacometti: alle operazioni peritali parteciperà, quale consulente tecnico per la parte offesa, anche l’ingegner Alberto Mariani messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A. Dai risultati della perizia, che sarà depositata nei prossimi mesi, la famiglia di Sami si aspetta le prime risposte.

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