Montichiari, primo via libera all’ampliamento dell’aeroporto

Il ministero per l'Ambiente e della sicurezza energetica ha dato l'ok al piano di potenziamento dello scalo bresciano, prevedendo però una serie di prescrizioni di carattere ambientale e a tutela della salute umana.

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Montichiari. Il ministero per l’Ambiente e della sicurezza energetica ha dato un primo via libera al potenziamento dell’aeroporto Gabriele D’Annunzio di Montichiari (Brescia). Da Roma, come riporta Il Corriere della Sera, è stato espresso infatti un «giudizio positivo sulla compatibilità ambientale del Piano di sviluppo aeroportuale 2030» dello scalo bresciano.
Sono infatti nove gli scali su cui, secondo il Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, è necessario accentrare l’attività cargo in Italia da qui al 2035, con particolare “interesse” per quello bresciano che, trovandosi al centro della Pianura Padana, in uno dei territori più produttivi, potrebbe fare da volano all’economia del Paese.

aeroporto montichiari

Che cosa prevede questo ipotizzato sviluppo? Il prolungamento della pista di volo (da 2.900 a 3.450 metri), l’ampliamento del terminal cargo, strutture a servizio delle attività aeroportuali, modifica della viabilità sulla Sp37.
La Via (Valutazione di impatto ambientale) prevede una serie di prescrizioni che dovranno essere pedissequamente seguite, come quella di «predisporre, anche ai fini della corretta configurazione del monitoraggio, un approfondimento sulle principali fonti emissive», in relazione agli esuberi di Pm10 rilevati dalla centralina di Rezzato cui fa riferimento l’ambito di intervento.
Non solo, ma il Ministero dell’Ambiente impone anche di «fornire informazioni dettagliate sulle modalità di trasporto in discarica e sul luogo di recupero dei rifiuti, indicando i siti di conferimento, per ciascuna categoria», mentre Enac dovrà «effettuare uno studio trasversale su un opportuno campione di popolazione del comune di Montichiari, selezionato dall’anagrafe degli assistiti, includendo misure di pressione arteriosa attraverso specifici sensori» e dovrà anche occuparsi del ripristino ambientale dell’area.

aeroporto montichiari

Il ministero va ancora più nel dettaglio, sempre in relazione agli eventuali effetti del potenziamento dello scalo bresciano sulla salute dei cittadini monteclarensi, maggiormente esposti ad eventuali conseguenze nocive, sottolineando come «sarà necessario effettuare uno studio sull’associazione tra esposizione al rumore da aeromobili e consumo di farmaci antiipertensivi, ansiolitici, ipnotici, gastroprotettori e broncodilatatori». Uno studio che dovrà avere cadenza quinquennale e riportare  anche «i tassi di mortalità specifici per cause respiratorie e dai relativi tassi di ricovero ospedaliero», senza dimenticare una relazione sulle emissioni in atmosfera legate alla cantierizzazione dell’aeroporto.
Prima di arrivare a tutto ciò, dovranno essere reperiti i finanziamenti per un possibile ampliamento dello scalo monteclarense che, ad oggi, ha una vocazione prettamente cargo.

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