Ciclovia del Garda, presentate in Senato tutte le criticità dell’opera

Si è tenuta ne pomeriggio di mercoledì 14 febbraio, a Palazzo Madama, la conferenza stampa sul contestato progetto di viabilità ciclabile sul Benaco. Gelmini: «I sindaci del territorio devono essere affiancati nella fase di progettazione».

Roma. Si è tenuta ne pomeriggio di mercoledì 14 febbraio, al Senato, la conferenza stampa sul progetto della Ciclovia del Garda, infrastruttura contestata sulla sponda bresciana e veronese del Benaco, ma che trova invece il pieno sostegno del Trentino.
A presenziare all’incontro la senatrice bresciana Mariastella Gelmini, presidente della Comunità del Garda, la quale ha evidenziato che «il progetto deve continuare, ma i sindaci del territorio devono essere affiancati nella fase di progettazione e rispetto alle criticità riscontrare sul territorio, un territorio fragile ed importante come quello del Benaco». L’obbiettivo è «garantire la sicurezza e la sostenibilità ambientale».

ciclovia Garda

La Comunità del Garda, da sempre, ha rimarcato la necessità, per quanto concerne il terzo lotto da Toscolano Maderno a Limone, di integrare il percorso ciclabile con il servizio della navigazione pubblica, per garantire la sicurezza degli utenti in considerazione delle frequenti frane, non ultima quella di Tremosine, che ha comportato la chiusura a tempo indeterminato della strada della Forra.

All’incontro, voluto dalla senatrice veronese Aurora Floridia di Europa Verde, ha preso parte Paolo Ciresa del Coordinamento interregionale per la tutela del Garda, il quale si è soffermato ad illustrare le criticità dell’intervento definito «insostenibile». Sotto il faro, in particolare, il fatto che la ciclabile è solo a finalità turistica ed escursionistica, e non per la viabilità sostenibile. Il secondo aspetto riguarda la sicurezza, visto che dovrebbe passare «sotto falesie ad alto rischio idrogeologico», e l’insostenibilità economica: il costo iniziale stimato era di 344 milioni di euro, lievitati a 1,2 miliardi.
Paolo Pileri, professore di pianificazione territoriale e ambientale del Politecnico di Milano, ex componente del tavolo tecnico ministeriale per le 11 ciclabili nazionali ha sottolineato che quella del Garda è stata l’unica cui non ha dato il suo avallo, affermando che «dal punto di vista del rischio e del paesaggio è un disastro».
Anche per il senatore bresciano del Pd Alfredo Bazoli, il progetto va rivisto, dato che sussistono alternative come il trasporto navale con i battelli.

 

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