Ciclovia del Garda, sarà un ecomostro anche troppo costoso?

La Corte dei conti contesta l'enormità dell'esborso necessario alle casse pubbliche per realizzare l'anello di 165 chilometri, 79 dei quali nella nostra provincia. Per non parlare dell'impatto ambientale e dei dubbi per la sicurezza.

Ciclovia del Garda in Trentino

Lago di Garda. I costi della cosiddetta Ciclovia del Garda, l’anello di 165 km che dovrebbe consentire a pedoni e cicloturisti di fare il periplo completo delle coste del lago Benaco e che per 79 km si dovrebbe sviluppare nella provincia bresciana (altri 19 sarebbero in quella trentina e 67 nel Veronese) sono esagerati e fuori da ogni controllo.
Lo hanno sempre detto i comitati e anche molti sindaci del Bresciano, che ne hanno pure sottolineato l’enorme impatto ambientale negativo. Ora lo ribadisce la Corte dei Conti che ha il mandato di controllare come viene impiegato il denaro pubblico. Riassumiamo: nel 2017 per il progetto si prevedeva un costo di 67 milioni di euro, che nel 2021 sono diventati 344 milioni, mentre oggi la stima è arrivata addirittura a superare il miliardo di euro.
Alla magistratura economica per capire che la spesa è esagerata è bastato fare due più due: mentre il costo standard al chilometro per questo genere di percorsi è definito in 350mila euro, per un misero tratto di 18 km sono già stati spesi 30 milioni del Pnrr, con un costo di 1,6 milioni per chilometro. 12,53 milioni di quei 30 sono stati usati dalla Regione Lombardia per realizzare soli 8 chilometri (1.567.048 euro al chilometro). Anche la Provincia autonoma di Trento non scherza: per i suoi 19 km prevede di spendere quasi 70 milioni, solo in parte finanziati dal Pnrr. Stiamo parlando di 3,6 milioni al chilometro.
L’obiettivo dei trentini è collegarsi con i 2 chilometri di passerella ancorata alla roccia costruiti a Limone e costati 7 milioni (3,5 milioni al chilometro). Per farlo è già in costruzione la cosiddetta Unità Funzionale 3.1, che andrà dalla Galleria Limniadi fino al confine. Il costo? Gravato dalle difficoltà e dall’asperità dei passaggi, toccherà circa i 2,1 milioni per 100 metri di tratto (21 al chilometro).
Con questi calcoli alle spalle, solo pensare a quanto potrebbe costare fra qualche anno il percorso tra Gargnano e Limone, circa 18 chilometri tutti su passerelle a picco sul lago ancorate alla roccia, fa venire i brividi. E qui si arriva facilmente all’impatto ambientale, ma non solo. La Corte dei conti rileva infatti “criticità riguardanti la sicurezza e le caratteristiche tecniche del tracciato, carente delle indagini e degli strumenti necessari ad approfondire gli aspetti paesaggistico ambientali”.
Di fronte a queste giuste contestazioni tecniche, all’opposizione dei comitati ambientalisti e alle perplessità di alcuni comuni, come Gardone Riviera che non vuole una passerella tra i suoi grandi alberghi e il lago, la domanda da porsi è che fine farà il mega progetto? Probabilmente verrà realizzato a tratti, nelle zone dove sarà meno costoso e meno impattante.

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