Brescia, è morto il magistrato e giallista Gianni Simoni

Aveva 86 anni. Nel suo passato di magistrato ha seguito i casi per l'omicidio di Ambrosoli e la morte di Michele Sindona. Ha scritto una ventina di romanzi gialli, ambientati a Milano e a Brescia.

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Brescia. E’ morto il magistrato e scrittore bresciano Gianni Simoni: aveva 86 anni.
Magistrato dal 1967, è stato giudice istruttore, affrontando processi importanti per criminalità organizzata, terrorismo ed intrecci tra politica e malaffare. Dal 1974 a Brescia, a Milano dal 1985, alla procura generale come pubblico ministero.
Ha sostenuto l’accusa per l’appello dell’omicidio di Giorgio Ambrosoli e condotto l’inchiesta giudiziaria sulla morte di Michele Sindona nel carcere di Voghera.
Ha avuto un ruolo importante nelle indagini sulla Strage di piazza della Loggia.

Nel 2009 ha pubblicato per Garzanti il saggio “Il caffè di Sindona”, scritto insieme all’ex magistrato Giuliano Turone, in cui viene ricostruita la vita e la morte del banchiere sulla base degli atti giudiziari dei diversi processi di cui è stato protagonista.
In seguito si è dedicato alla scrittura di romanzi gialli, pubblicando per TEA una ventina di libri che costituiscono due serie: quella ambientata a Brescia con il commissario Miceli e l’ex giudice Petri e l’altra ambientata a Milano (Le indagini di Andrea Lucchesi), con protagonista un ispettore dalla pelle nera (con padre toscano e madre eritrea).
Il suo libro d’esordio è entrato al terzo posto nella classifica degli ebook più venduti la seconda settimana di ottobre 2012. Con il primo libro sull’ispettore Andrea Lucchesi, Piazza San Sepolcro, è giunto in finale al Premio Fedeli. Le due serie hanno avuto un buon successo di pubblico, vendendo oltre centomila copie con i primi undici romanzi.

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