“In equilibrio sospesi”, l’umanità omologata e alienata di Emanuele Giannelli in mostra a Gare 82

E altrettanto potente si fa l’immagine di un’umanità che è ormai malata di omologazione e alienazione, specchiandosi nel più grande paradosso odierno: globalizzati e costantemente connessi ma ormai incapaci di comunicare e impauriti dall’altro. 

emanuele gianelli

Brescia. Fino a giovedì 30 novembre, presso Gare 82, in via Villa Glori 5 a Brescia, si terrà l’esposizione di Emanuele Giannelli: “In equilibrio sospesi”.
È il 1992 quando a Castello di Rivoli viene presentata la mostra Post-Human, a cura del gallerista e critico americano Jeffrey Deitch, che profetizza un mondo in cui il corpo si sarebbe trasformato in un’entità ibrida. Per la prima volta si pone il focus sulla continua e insaziabile ricerca della perfezione corporea affiancata da un incessante progresso tecnologico che, manovrati dalle strategie comunicative di massa, hanno assunto una diffusione pervasiva nella società contemporanea. Con il termine post-umano trovano definizione tutte quelle dinamiche che evolvono al di là della concezione tradizionale di “essere umano”: attraverso le nuove tecnologie, modifiche genetiche, intelligenza artificiale cambiano le nozioni di identità e soggettività umane.

emanuele gianelli

È in questo contesto che si inserisce la ricerca di Emanuele Giannelli: scegliendo la matrice estetica del figurativismo rappresenta, attraverso la scultura, un’umanità ormai alienata interiormente ed esteriormente. Le sue figure anatomicamente perfette si fanno portatrici di citazioni concettuali e quesiti riguardanti la condizione umana, sollevando questioni legate al dibattito contemporaneo su bioetica, clonazione, mutazione corporea, senza voler dare risposte ma, anzi, ponendo domande che alimentino il dialogo e il confronto.

Emanuele Gianelli

Le opere di Giannelli si sviluppano in gruppi scultorei composti a volte da multipli identici tra loro e altre volte da figure diverse ma che si relazionano le une con le altre, creando narrazioni potenti in cui il messaggio di cui ogni gruppo di fa portatore, ripetuto, risuona ancora più forte. E altrettanto potente si fa l’immagine di un’umanità che è ormai malata di omologazione e alienazione, specchiandosi nel più grande paradosso odierno: globalizzati e costantemente connessi ma ormai incapaci di comunicare e impauriti dall’altro.

emanuele gianelli

L’artista racconta il conflitto culturale in cui si trova ora l’essere umano: in bilico tra una tecnologia deviante e il suo essere, nonostante tutto, mortale, fluttua in una dimensione sospesa, alla ricerca di un equilibrio.  Emanuele Giannelli accompagna però lo sguardo in direzione di un futuro che si può ancora costruire, offrendoci un’occasione di riflessione per uscire dall’alienazione stimolando il nostro quasi sopito pensiero critico.
Orari di visita: Dal lunedì al sabato, dalle 15.00 alle 19.00. Ingresso libero.

 

 

 

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