Simone Benedetto “Distopic”, nostalgia e distopia a ‘Gare 82’ dal 21 settembre al 19 ottobre

Le sculture di Simone Benedetto mettono in evidenza un processo di alienazione che comincia già in tenera età, quando l'individuo è costretto a confrontarsi con un mondo in cui l’identità è frammentata e contaminata.

Brescia. Dal 21 settembre al 19 ottobre 2024, alla galleria d’arte “Gare 82”, in via Villa Glori 5 a Brescia: “Distopic”, opere dell’artista Simone Benedetto (Torino, 1985). Simone Benedetto da sempre indaga gli effetti della tecnologia e l’impatto che questa ha nella società contemporanea, ponendo un focus specifico nei confronti dell’età infantile.
La serie di sculture “Animal soul” è la naturale evoluzione di questa ricerca: l’artista ora presenta bambini sulle cui teste compaiono piccoli animali, dando immagine concreta a quella fase dell’infanzia in cui l’essere umano è in stretto contatto con il proprio io interiore, momento di estrema purezza e istintualità, un legame profondo con la natura primordiale. Tuttavia, non si tratta solo di un’iconografia poetica ma di una riflessione più ampia e distopica sulla contemporaneità.

simone benedetto scultore

Nella distopia la purezza originaria dell’essere umano è minacciata dalla tecnologia e dalle forze disumanizzanti della società. Benedetto  sembra suggerire che l’innocenza dell’infanzia sia una fase fragile, presto compromessa dal mondo esterno. Le sue sculture mettono in evidenza un processo di alienazione che comincia già in tenera età, quando l’individuo è costretto a confrontarsi con un mondo in cui l’identità è frammentata e contaminata.

simone benedetto scultore

L’infanzia, in questo senso, diventa lo specchio di un mondo distopico: è una fase di vulnerabilità in cui l’individuo è esposto alle forze che lo trasformano, talvolta in modo irreversibile, facendo perdere il contatto con il suo io autentico. Nell’opera di Benedetto la distopia emerge come una tangibile riflessione sulla condizione umana contemporanea, condizionata da una tecnologia le cui innovazioni, anziché liberare l’uomo, lo disumanizzano. Queste sculture, dunque, non rappresentano solo una visione nostalgica dell’infanzia ma pongono interrogativi su come il mondo contemporaneo plasmi l’identità umana, in un futuro indefinito e disorientante.
Apertura  della mostra: 21 settembre 2024 alle ore 18.00.Orari di visita: dal lunedì al sabato dalle ore 15,00 alle ore 19,00.
Ingresso libero.

 

 

 

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