Brescia, la differenziata è al 76% ma ogni bresciano produce 500kg di rifiuti l’anno

E' quanto emerge dal "Quaderno dell’Osservatorio provinciale rifiuti" che raccoglie i dati relativi al 2022. Si registra una generale diminuzione dei rifiuti indifferenziati (-0,6%). Il Comune più virtuoso è Acquafredda.

Brescia. Lieve calo per la raccolta differenziata nel Bresciano: nel 2021 era stata del 77%, nell’anno 2022 si è attestata sul 76,3%.
Sono i dati presentati martedì a Palazzo Broletto dalla consigliera provinciale con delega all’ambiente Mariateresa Vivaldini, dal dirigente dell’ente Giovanmaria Tognazzi e dalla consulente tecnico ambientale Elena Lonardini nell’ambito del “Quaderno dell’Osservatorio provinciale rifiuti”.
Il dato più positivo è quello relativo al calo del 3,5% del totale di rifiuti prodotti (640.334 tonnellate, di cui 488.635 di rifiuti differenziati), un dato legato al fatto che, in numerosi comuni del territorio, le amministrazioni hanno imposto anche alle piccole attività di conferire i materiali ingombranti (calati del 14%) e il verde (-21%) nelle apposite isole ecologiche.

Rifiuti

La frazione maggiormente raccolta è stata quella dell’umido (21% del totale), quindi la carta (20%) e il verde (19%).
Calano lievemente i rifiuti indifferenziati (-0,6%). Nel Bresciano ogni cittadino ha prodotto, nel 2022, 510,6 kg all’anno di rifiuti, il dato più alto della Lombardia.
Il Comune più virtuoso nella raccolta differenziata è Acquafredda, che ha toccato il 93,5%. Bene anche, nei paesi oltre 10mila residenti, Bagnolo Mella, con l’89% di differenziata.
Sono invece 23 i Comuni che non hanno raggiunto la soglia del 65% di differenziata: si tratta di piccoli comuni montani con meno di 2mila abitanti.
E a Brescia? In città la raccolta differenziata è stata del 67,8%.
Confrontando poi la tariffazione puntuale, in base alla quale si paga la quantità di rifiuti prodotti tenendo conto della differenziata, con il sistema presuntivo normalizzato emerge che nei centri in cui viene applicata la prima modalità vengono prodotti molti meno rifiuti rispetto ai Comuni in cui si utilizza il secondo metodo.

 

 

 

 

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