Cartelli Pontoglio, Lega contro il prefetto

Il deputato Davide Caparini critica l'atteggiamento di Valenti sulle discusse indicazioni stradali. "Lui e Alfano non hanno di meglio da fare?"

(red.) La polemica sui cartelli a “tradizione cristiana e occidentale” di Pontoglio, nel bresciano, è destinata ad andare avanti ancora per diverso tempo, almeno che il sindaco Alessandro Seghezzi, pressato da più parti, non decida di rimuoverli. Ma il dibattito raggiunge anche la politica ed è innescato da quanto detto dal prefetto di Brescia Valerio Valenti. In sostanza, l’inquilino di palazzo Broletto avrebbe rivelato al deputato del Pd Luigi Lacquaniti che le indicazioni sono illegali perché non previste dal Codice della Strada. Per questo motivo ha aggiunto di aver inviato la pratica al ministero delle Infrastrutture e Trasporti chiamato a decidere. Oltre al presunto carattere penale della faccenda, visto che la magistratura ha raccolto diversi elementi. Ma il caso ha innescato la replica della Lega Nord per opera del parlamentare bresciano Davide Caparini.
“Da mesi la provincia di Brescia rimbalza sui quotidiani nelle pagine di cronaca nera per rapine e crimini di vario genere, eppure la priorità del Prefetto al momento è rimuovere i cartelli affissi dall’amministrazione comunale di Pontoglio – dice Caparini.- Poi sappiamo bene che il prefetto esegue gli ordini che gli arrivano da Roma, dal ministro dell’Interno e anche in questo caso stupisce che, mentre il Paese vive nel degrado più completo e l’insicurezza regna sovrana, l’unica preoccupazione del ministro Alfano, oltre a ribadire che l’Ncd resterà sempre e comunque in maggioranza per mantenere le poltrone, è quella di rimuovere i cartelli di Pontoglio, perché sono marroni e potrebbero trarre in inganno i turisti. E c’è pure chi pensa di utilizzare la magistratura, che auspichiamo abbia di meglio da fare che indagare su dei cartelli”.