Occhi puntati sulla città: si complica il risiko delle alleanze prima del voto amministrativo

Fratelli d'Italia davanti al Pd nel risultato della Camera, ma posizioni invertite in quello del voto al Senato. Azione e Italia Viva superano la Lega di Salvini. Ci saranno nuovi equilibri tutti da costruire.

Brescia. Il centrodestra ha conquistato i collegi uninominali della nostra provincia e ha vinto a mani basse. Ma gli occhi di tutti sono puntati sulla città capoluogo dove il Pd è sempre stato il primo partito, seguito dalla Lega, e dove nella prossima primavera verrà eletto il successore del sindaco Emilio Del Bono, che non è ricandidabile.
Ebbene, la situazione in città non è rosea per la maggioranza di centrosinistra che governa Palazzo Loggia, ma nemmeno per l’attuale opposizione, anche se un’elezione politica non è detto che sia sovrapponibile con una amministrativa.
Comunque, guardando il voto alla Camera, è Fratelli d’Italia il primo partito in città, dove ha preso il 24,11% con 22.668 voti. Subito dopo viene il Pd (23.50% e 22.089). E, clamoroso, sotto non c’è la Lega, bensì Azione-Italia viva, cioè Calenda e Renzi con il 13.09% e 12.303 voti. Solo quarto il partito di Salvini con il 10.30% e 9.680 consensi, seguito dai 5 Stelle (6.88% e 6.471 voti). Poi forza Italia (6.36% e 5.980 voti), l’Alleanza Verdi e Sinistra (5.66% con 5.321), +Europa (4.01% e 3.770 voti), Unione Popolare con De Magistris (1.54%, 1.450 voti). Italexit (1.46%, 1.372), Italia Sovrana e popolare (1.00%, 941 voti), Vita (0.79%, 743 voti), Noi moderati / Lupi, Toti, Brugnaro ,Udc (0.77%, 725 voti), Impegno civico Luigi di Maio – Centro democratico (0.40%, 374 voti) Mastella – Noi di Centro – Europeisti (0.13% 125 voti).
Insomma, a Brescia città la situazione è ancora piuttosto fluida, anche perché, se si guarda al risultato del Senato, il Partito Democratico torna primo con il 23.89% e 22.491 voti, e stavolta è Fratelli d’Italia a inseguirlo (23.48% e 22.108 voti), mentre le posizioni sottostanti restano invariate: Azione-Italia Viva 13.04% e 12.281 voti; Lega 10.36% con 9.750 voti, 5 Stelle 7.08% e 6.667 voti, Forza Italia 6.53% con 6.149 voti, Alleanza Verdi e Sinistra (5.25% con 4.945), +Europa (4.15% e 3.903 voti), Unione Popolare con De Magistris (1.49%, 1.402 voti). Italexit (1.48%, 987), Italia Sovrana e popolare (1.05%, 987 voti), Noi moderati / Lupi, Toti, Brugnaro, Udc (0.89%, 835 voti) Vita (0.79%, 744 voti), Impegno civico Luigi di Maio – Centro democratico (0.39%, 367 voti) Mastella – Noi di Centro – Europeisti (0.14% 130 voti).
Come si tradurrà questa situazione quando, in vista del voto della primavera del 2023, sarà il momento delle alleanze per la sfida alla conquista di Palazzo Loggia? Con il Carroccio a queste cifre, sarà ancora in discesa la scelta del leghista Fabio Rolfi come portacolori di tutto il centrodestra? E il centrosinistra non dovrà forse pagare pegno nella scelta del suo rappresentante venendo a patti non solo con Calenda (che a Brescia è Fabrizio Benzoni, vicino al vicesindaco Laura Castelletti), ma anche con Renzi (che a Brescia è Guido Galperti)? E’ chiaro che sia il raggruppamento Azione-Italia Viva, sia i 5 Stelle potranno essere l’ago della bilancia in città.
E’ presto per i pronostici, ma nelle segreterie dei partiti sono già iniziate le grandi manovre e si stanno facendo i calcoli per cercare di posizionarsi nel modo migliore.