Striscione choc contro Anpi: «Gesto spregevole, Brescia è antifascista»

Lo slogan affisso dal gruppo di estrema destra recita: «La resistenza è una cagata pazzesca». Trentini (Sinistra Italiana): «Se qualche nostalgico si illude di sovvertire la storia e di impedire la memoria si sbaglia di grosso». Girelli (Pd): «La resistenza è un valore assoluto, la radice da cui è nata la Costituzione e patrimonio degli italiani». I giovani Dem: «Il tessuto democratico italiano non è molle né fragile». Fiamme Verdi e Volontari della Libertà: «Istituzioni, scuola, associazioni, partiti, sindacati, cittadine e cittadini devono essere la diga morale al proliferare di questo strisciante fascismo». Il Pd: «Solo attraverso la conoscenza e la cultura si possono difendere i valori fondanti della nostra democrazia». La Cgil: «Ci faremo tutti testimoni, cittadini che curano la memoria della nostra democrazia».

Brescia. Sono arrivate le reazioni politiche allo striscione choc affisso da Blocco Studentesco, movimento di estrema destra, sulla cancellata dell’Istituto Mantegna di via Fura a Brescia dove venerdì mattina si doveva svolgere un convegno dell’Anpi e dell’Ufficio scolastico provinciale sul valore della scuola nella memoria della Resistenza.
Lo slogan recita: «La resistenza è una cagata pazzesca» ed il manifesto è stato piazzato davanti alla scuola dove, questo venerdì, è previsto un convegno di Anpi (associazione nazionale partigiani d’Italia) rivolto ad alunni e docenti sul tema “Dalla scuola uno sguardo internazionale su memoria, democrazia e antifascismo”.
«Brescia- ha commentato Luca Trentini, coordinatore provinciale di Sinistra Italiana – è una città che ha pagato un prezzo altissimo alla dittatura fascista e al neo fascismo. Se qualche nostalgico si illude di sovvertire la storia e di impedire la memoria si sbaglia di grosso. Gesti spregevoli come questo necessitano una condanna unanime, politica e sociale. La nostra solidarietà all’Anpi di Brescia. La nostra città è, rimane e sarà sempre antifascista. La resistenza va onorata. Triste doverla difendere».
Tomaso Montanari, storico dell’arte e saggista italiano, rettore dell’Università per stranieri di Siena, con un Tweet ha stigmatizzato il gesto di Blocco Studentesco, già alla ribalta, nei giorni scorsi per altre azioni provocatorie, affermando: «Oggi a Brescia, per ascoltare e parlare con 6 scuole. Questa l’accoglienza di Blocco Studentesco, Casa Pound. I camerati della presidente del Consiglio. Ma no, non sono fascisti».
Il deputato bresciano Gian Antonio Girelli (Pd) ha stigmatizzato il gesto di Blocco studentesco: «Lo striscione assieme allo sdegno deve suscitare una seria riflessione. Agli autori del gesto, presumibilmente giovani, va infatti spigato che se viviamo in una società dove è persino permesso loro fare questo è perché altri giovani hanno scelto la difesa della libertà, non hanno esitato a sacrificare la vita per questo e hanno rappresentato il riscatto del popolo italiano dalla vergogna fascista.  Ai loro davvero cattivi ispiratori va invece rivolta la più ferma condanna è la ancor più ferma risposta che non c’è spazio per nessun rigurgito fascista o rilettura della storia. La resistenza è un valore assoluto, la radice da cui è nata la nostra Costituzione e, patrimonio di tutte e tutti gli italiani».
I Giovani Democratici della provincia di Brescia esprimono con una nota «sincera solidarietà all’Anpi e agli organizzatori del convegno, e insieme a tutti i giovani convinti del valore profondo di una Italia repubblicana ed antifascista, respingono con forza questi reiterati tentativi di falsificare la verità storica della Resistenza italiana attraverso la violenza e la paura».
«L’inconsistenza dei “ragionamenti” di questi individui non deve far pensare che si tratti solo di gruppuscoli di ragazzi che giocano a fare i neofascisti», proseguono i giovani Dem. «Tanto quanto sono evidenti l’inadeguatezza della loro preparazione storica e la totale carenza di valori repubblicani, tanto è evidente la deriva intimidatoria e violenta delle loro azioni. Il sedicente Blocco non si faccia alcuna illusione nel credere che il tessuto democratico italiano sia molle o fragile. E’ anzi sempre, e sempre rimarrà anche attraverso le nuove generazioni, compatto e deciso nel difendere l’Italia della Costituzione e delle libertà che chi dovette prendere le armi contro il fascismo ci ha consegnato».
L’Associazione “Fiamme Verdi” di Brescia e la Federazione Italiana Volontari della Libertà esprimono, in un comunicato firmato dai presidenti Alvaro Peli e Roberto Tagliani, «la propria indignazione per il vergognoso striscione esposto oggi, 10 marzo, all’esterno dell’Istituto “Mantegna” di Brescia. Questa volgare provocazione è l’ennesimo tentativo di alzare i toni, cercare visibilità e consenso intorno a folli idee revisioniste che, anche in passato, hanno tentato di riscrivere la storia, negando e violentando le radici antifasciste della Repubblica e della Costituzione. Non ci sono riusciti allora, non riusciranno nemmeno stavolta. Ma la serie continua di episodi come questo non può essere considerata casuale: dietro ogni gesto si nasconde un disegno, una volontà di istigazione, un desiderio di dileggio, una ricerca dello scontro».
«Istituzioni, scuola, associazioni, partiti, sindacati, cittadine e cittadini», prosegue la nota delle associazioni, «sono e devono essere la diga morale al proliferare di questo strisciante fascismo, camuffato da libertà di pensiero ma permeato da nostalgie antidemocratiche, violente e potenzialmente eversive, che il nostro paese e la città di Brescia hanno già conosciuto e pagato a caro prezzo nel passato».
Anche il Partito Democratico di Brescia «esprime ferma condanna per l’episodio verificatosi questa mattina fuori dall’Istituto superiore Mantegna di Brescia con la comparsa di uno striscione di chiara matrice fascista. I valori della Resistenza sono scritti nella nostra Costituzione e rappresentano le solide fondamenta della nostra Repubblica democratica italiana. Spiace vedere che alcuni giovani, sicuramente fomentati dalla disinformazione, non abbiano saputo cogliere l’essenza e il valore del movimento di liberazione italiano dal nazifascismo».
«Questa circostanza ci spinge ancora di più a chiedere con forza che tutte le forze politiche dell’arco costituzionale stigmatizzino questo comportamento come altri che si sono,  purtroppo, verificati in questi giorni», prosegue il Pd bresciano. «Ancora una volta avvertiamo la necessità di ribadire che solo attraverso la conoscenza e la cultura si possono difendere i valori fondanti della nostra democrazia,  scritti sulla Costituzione nata dalla Resistenza e che permettono a tutti noi di vivere in un paese libero, democratico e giusto. Alle associazioni partigiane va la nostra solidarietà con la promessa di  continuare insieme a sostenere questi valori».
«Gli urlati richiami al passato, così come le offese ai partigiani sono il frutto di un’ignoranza che oggi non ha giustificazione», si legge in una nota della Cgil. «Il tempo trascorso dai tragici fatti che hanno caratterizzato il ventennio fascista fin dal suo violento insediamento dovrebbero consentire a tutti di comprendere il vuoto civile che allora si produsse grazie ad una propaganda pervasiva tipica delle dittature».
«La scuola in ogni sua componente, luogo di privilegio assoluto per costruire cittadinanza attiva, nella quale il dovere della conoscenza si coniuga con l’impegno e la partecipazione, riconosce in questo gesto la stessa violenza che in altri contesti si traduce nell’avvelenamento delle studentesse che non si vogliono far frequentare, nella chiusura delle scuole, nel voler imporre contenuti cari ai regimi che in quei paesi governano», proseguono la Camera del Lavoro e la Flc bresciane. «Per queste ragioni agisce l’antifascismo, opera cioè contrastando scelte che vogliono confondere, annacquando verità storiche relative alle responsabilità di coloro che in quegli anni tragici ci avevano consegnati fantocci al nazismo. Non ci sarà per questo l’oblio della generazione dei testimoni, ci faremo noi tutti testimoni, cittadini che curano la memoria della nostra sapiente democrazia».

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