Bandiere Lgbt sulle istituzioni Ue: «Meno ideologia di facciata e più concretezza»

Secondo Danilo Oscar Lancini, Eurodeputato bresciano della Lega, l'esposizione delle abndiere arcobaleno si tratta di «manifestazioni simboliche che di concreto non hanno proprio nulla».

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Adro. In questi giorni fuori dai palazzi della Commissione Europea e del Consiglio Europeo/dell’Unione Europea sono esposte le bandiere Lgbt, mentre sui social media istituzionali sono state realizzate grafiche ad hoc sul tema.
«Siamo sempre al solito show, ogni anno con toni più intensi e sfoggio più grande: bandiere, festoni e comunicazione martellante sui temi Lgbt, fatta dalle Istituzioni Europee anche con i soldi dei contribuenti -.  Tutto molto bello e colorato» rimarca Danilo Oscar Lancini, Eurodeputato bresciano della Lega al Parlamento Europeo.

oscar lancini

«Mentre i cittadini da queste elezioni si aspettano concretezza, lavoro, sicurezza e tutela della propria competitività, le Istituzioni perdono tempo, e soldi pubblici, con queste manifestazioni simboliche che di concreto non hanno proprio nulla. Forse nella confusione elettorale non hanno compreso che il Carnevale è finito fra febbraio e marzo, e che i cittadini, al di là delle proprie e legittime posizioni personali, forse hanno preoccupazioni maggiori» evidenzia Lancini.
«Se veramente si avessero a cuore queste tematiche, invece che colorare gli edifici, si dovrebbero assumere iniziative più concrete, come per esempio verso quelle minoranze religiose intolleranti che hanno trasformato in ghetti interi quartieri di città europee: lì bandiere arcobaleno, diritti Lgbt e spesso anche delle donne, sono ormai abbandonati da tempo – prosegue Lancini- ma ovviamente il politically correct ci impone di non parlare di questi temi. Come cittadini ci aspetteremmo, come su molti altri temi, più concretezza e meno ideologia e facciata. Ma pare che l’attuale gestione europea preferisca la forma alla sostanza: ora vedremo quale risposta manderanno i cittadini con il loro voto nelle prossime settimane» conclude l’eurodeputatao di Adro.

 

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