Brescia, 20 anni di maltrattamenti e soprusi: alla sbarra il marito violento

L'uomo, un ristoratore 61enne, deve rispondere di maltrattamenti, lesioni aggravate e violenza privata nei confronti della ex moglie 51enne, che ha riferito in aula di anni e anni di vessazioni, umiliazioni e botte.

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Brescia. Alla sbarra c’è un 61enne ristoratore, accusato dalla moglie (con la quale è in corso la separazione) di avere perpetrato, per 20 anni, maltrattamenti e violenze, sia fisiche sia verbali, denunciate dalla vittima solamente nel 2019, dopo l’ennesima aggressione.
L’uomo deve rispondere di maltrattamenti, lesioni aggravate e violenza privata. A far scattare la denuncia , dopo presunti decenni di abusi, era stata un’aggressione, perpetrata dall’uomo nei confronti della 51enne di origine straniera, picchiata, gettata a terra e presa per il collo, la quale era stata medicata alla Poliambulanza per una  mano fratturata e diverse lesioni e aveva deciso poi di rivolgersi alle forze dell’ordine. Le vessazioni sarebbero state principalmente causate da motivi economici.
L’ex marito l’avrebbe picchiata e insultata anche nel loca ristorante, e costretta a trasferire la residenza nel suo paese d’origine per poter acquistare un’auto a prezzo scontato.
Non solo, la 51enne, esasperata dalle botte, si era poi trasferita in un altro appartamento della palazzina in cui viveva con la famiglia dove si era procurata un piccolo kit di autodifesa composto da spray al peperoncino, un taser e un tubo di ferro lungo circa mezzo metro.
A riferire delle presunte violenza anche la figlia che la donna aveva avuto da un precedente matrimonio, ma la ragazza, in sede processuale ha negato che la madre fosse vittima di soprusi. la stessa posizione  espressa da uno dei figli della coppia che ha riferito di non avere mai assistito a scene di violenza da parte del padre e di essere stato allontanato da casa quando aveva 14 anni.
Il processo riprenderà l’8 maggio.

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