Brescia. Annullato il decreto di latitanza nei confronti di Lanfranco Cirillo, “l’architetto di Putin”. La difesa del professionista, imputato a Brescia per presunti reati fiscali, ha dimostrato che era ben noto il luogo in cui si trovava Cirillo, cioè a Mosca, e che non era stato cercato dalle forze dell’ordine nel suo luogo di residenza.
Cirillo voleva tornare in Italia per assistere al processo che lo vede coinvolto: lunedì 22 maggio si era infatti recato all’aeroporto di Mosca con il passaporto italiano, essendo statogli revocato quello russo, dove è stato trattenuto per oltre 13 ore, impossibilitato a la sciare il paese.
Il legale dell’archistar amata da Putin e dagli oligarchi russi ha dimostrato che il suo assistito era in possesso di due biglietti aerei da Mosca a Istanbul e verso Milano Malpensa.
Lanfranco Cirillo, “l’architetto di Putin” non è più latitante
Annullato il decreto di latitanza nei confronti del professionista che, lunedì, era in aeroporto a Mosca per tornare in Italia per presenziare al processo che lo vede imputato per presunti reati fiscali.