Multe “da remoto” illegittime, chiesti due anni per l’agente della Locale

Il vigile deve rispondere di falso pubblico: avrebbe comminato le sanzioni non stando sul posto, ma visionando le immagini delle telecamere. Una cinquantina i casi contestati.

Bassa bresciana. Le multe venivano emesse stando al computer, in ufficio e non sul posto, osservando le immagini delle telecamere posizionate sulle strade.
E’ accusato di falso in atto pubblico un agente 49enne della Polizia Locale, Alessandro Mattanza, finito nel mirino della Procura di Brescia dopo un esposto per le sanzioni “irregolari” (una cinquantina quelle contestate) comminate sulle strade di Visano e Acquafredda, nella Bassa bresciana, su cui aveva la giurisdizione.
L’inchiesta a carico del vigile urbano è stata chiusa ed è già stata rigettata dal gip una richiesta di misura interdittiva per carenza di gravità indiziaria.
La pubblica accusa, nel corso del processo con rito abbreviato, ha chiesto due anni di reclusione per il vigile. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 24 settembre, quando verrà emessa la sentenza.
L’agente aveva già avuto guai con la giustizia, quando era in servizio a Brescia, per avere utilizzato l’auto di servizio per scopi personali (3 anni per peculato) e nel 2016, quando lavorava a Calvisano, era stato indagato per l’utilizzo improprio di un timbro del Comune.

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