Lago d’Idro: «No al progetto per opere idrauliche nel bacino»

L'Associazione Amici della Terra Lago d'Idro si oppone all'utilizzo di 3,5 metri verticali del lago. Manifestazione di protesta a Crone sabato 28 settembre.

Idro. L’Associazione Amici della Terra Lago d’Idro «nella lunga e perseverante battaglia a difesa del patrimonio ambientale Lago d’Idro- si legge in una nota – svolge un ruolo di costante presenza, competenza e raccordo sull’intero territorio del Lago dal 2007, anno in cui, dopo 21 anni di estenuanti battaglie popolari iniziate appunto nel 1986 e sviluppatesi soprattutto dal basso, grazie a un intervento diretto dell’allora Prefetto Francesco Paolo Tronca si giunse a un  Accordo prefettizio che sancì la misura di 1,3 metri verticali per la gestione dei livelli del Lago, anziché quella misura innaturale e abnorme di 3,25 metri verticali che venne stabilita dalla Giunta di Regione Lombardia nel marzo 2002».

«Grazie alla vittoria storica del 2007, che indusse il gestore, di fatto Regione Lombardia, a tornare a lasciar uscire il Lago dal suo emissario naturale, il fiume Chiese, il Lago s’è rigenerato, è tornato infatti a ripopolarsi di fauna ittica, è tornato ad avere rive stabili, ed è tornato ad essere quel meraviglioso patrimonio naturale che ha la forza di plasmare in bene la vita quotidiana delle persone, dei suoi abitanti e dei turisti che pertanto sviluppano il fenomeno turistico, portando un valore di economia autonoma e sana».

Lago d'Idro

›Ma nel 2008- viene spiegato – la Regione Lombardia tornò all’attacco del lago, lavorando nell’ombra per riuscire a indurre i Sindaci dei Comuni bresciani del Lago a condividere un Progetto che aveva denominato “Per la valorizzazione del lago d’Idro” ma che solo degli amministratori ingenui o in mala fede potevano avallare, perché quel Progetto prevedeva la realizzazione di una Terza Galleria idraulica di messa in sicurezza per prevenire una ipotetica “piena millenaria”, ovvero che secondo le tabelle tecniche delle statistiche si potrebbe verificare ogni mille anni».
«Successe che quei tre sindaci vollero accettare il progetto, a loro si unì il sindaco di Lavenone perché quella galleria avrebbe avuto sbocco nel territorio di quest’ultimo Comune, e quando lo firmarono, dopo pochi mesi il progetto preliminare aveva fatto sparire quelle pseudo illusorie garanzie che quei Sindaci pensarono di aver inserito, in merito a livelli di Lago dignitosi, e il progetto cominciò a mostrare tutta la sua verità, ovvero che lo scopo era quello di riuscire a gestire nuovamente il Lago togliendogli 3,5 metri verticali in qualsiasi stagione senza violare la Normativa del Deflusso Minimo Vitale, oggi denominato Deflusso Ecologico».

Lago d'Idro lago idro

«Quel Progetto – continua l’associazione – iniziò a trovare la nostra opposizione, e dall’estate 2009 trovo anche quella del Comune di Idro, che nel frattempo con le elezioni di primavera 2009 cambiò il sindaco. Quel progetto venne appaltato, addirittura, a Itinera Spa, ma grazie alle tenaci opposizioni, nostre e del Comune di Idro, e la nostra opposizione aveva messo in campo anche un esposto penale, nel 2021 la Regione Lombardia lo abbandonò perché non era realizzabile».
«Contemporaneamente, però, la Regione Lombardia incaricò l’A.I.PO a fare un nuovo Progetto con le stesse finalità di quello del 2008, ovvero per riuscire a togliere nuovamente 3,5 metri verticali di Lago in ogni stagione, e si trattò di una ottimizzazione di quel vecchio Progetto abbandonato, che costò alle casse di Regione Lombardia 800 mila euro per una transazione bonaria in relazione alla Causa per danni mossa dalla società Itinera Spa per aver vinto l’appalto ma non aver mai potuto aprire il Cantiere».

«Quel nuovo Progetto – continua l’Associaizone a difesa dell’Eridio – ora è pronto, e ciò che è gravissimo è che hanno comunicato di tenere valida la Procedura di Via del 2013, fatta sul vecchio Progetto abbandonato; ed è ulteriormente grave il fatto che i Comuni del lago non ne sono stati informati; ed è ancora più grave il fatto che sono giunte informazioni attendibili in merito a un certo timore reverenziale emerso in alcune riunioni delle istituzioni locali, e il fatto ci ha allarmato ulteriormente perché abbiamo il forte sospetto che ancora una volta le istituzioni locali non siano all’altezza di difendere il patrimonio Lago d’Idro».

Lago d'Idro

«Per tutte queste ragioni di cui sopra, la nostra Associazione ha indetto una pubblica manifestazioen sabato 28 settembre, dalle 16 a Crone di Idro, per informare la cittadinanza e così generare una nuova ribellione verso ogni ipotesi di progetto che voglia nuovamente gestire il Lago con 3,5 metri verticali di escursioni, perché questa gestione si trasformerebbe nella morte biologica ed economica del lago».

Venerdì 20 settembre, alle 14, una delegazione di una trentina di persone incontrerà il Presidente della Comunità Montana di Valle Sabbia, per chiedere conto delle informazioni sul progetto e quali azioni intenda intraprendere.

 

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