Brescia, «Stazione: così non si può nè vivere nè lavorare»

Con un gesto provocatorio residenti e commercianti hanno consegnato alla sindaca Castelletti ed al prefetto Polichetti le chiavi delle proprie attività.

»Brescia. Stanchezza, rabbia, delusione e paura. Sono i sentimenti provati dai commercianti della zona della stazione ferroviaria di Brescia i quali, giovedì 26 settembre, hanno indetto una manifestazione di protesta, ed una provocazione, per richiamare le istituzioni sulla difficile situazione in cui sono costretti a vivere e, anche a  gestire le proprie attività.
I cittadini ed i negozianti hanno simbolicamente consegnato le chiavi dei propri negozi alla sindaca Laura Castelletti ed al prefetto, Andrea Polichetti.

A fare da portavoce, nonchè promotore dell’iniziativa, è uno dei commercianti, Giuseppe Fracassi, che evidenzia un incremento della criminalità nelle zone antistanti la stazione. I problemi, per altro già noti, si chiamano: baby gang, spaccio h24, ubriachezza molesta, risse. Quello che viene rimarcato da residenti e commercianti è la percezione di una mancanza di sicurezza che, inevitabilmente, si ripercuote sulle attività economiche.
Turisti derubati o aggrediti appena scesi dal treno non costituiscono, per chi vive e lavora nei pressi della stazione, “un biglietto da visita” accogliente per Brescia.
Alla protesta ha partecipato anche il capogruppo della Lega in Loggia, Massimo Tacconi, presente in veste di commerciante.
Le richieste a Comune  Prefettura riguardano un presidio fisso di forze dell’ordine, una nuova illuminazione della piazza e delle vie limitrofe, l’installazione di telecamere di videosorveglianza.