Quinzano d’Oglio, il Tar dà ragione alla Parrocchia: il Comune deve pagare

La querelle riguarda il versamento di 44mila euro da parte dell'amministrazione all'ente diocesano, in cambio dell'utilizzo di un'area di 33mila metri quadrati di proprietà della parrocchia, secondo una convenzione stipulata anni fa.

Quinzano d’Oglio. Nella querelle tra l’amministrazione comunale di Quinzano d’Oglio, nella Bassa bresciana, e la parrocchia del paese, il primo punto lo ha segnato proprio quest’ultima cui il Tar ha dato ragione nella controversia che vede i due enti contrapposti.
Di cosa si tratta? La vicenda prende le mosse nel dicembre di due anni fa quando il Comune, con la maggioranza dei voti, ha bloccato l’erogazione di 44mila che, annualmente, l’amministrazione destinava a favore della parrocchia in cambio della concessione (per 33 anni) per l’utilizzo di 33mila metri quadrati di sua proprietà che sorgono in via De Gasperi.

Comune Quinzano d'Oglio

Uno “stop” al contributo che, secondo i giudici amministrativi, non sarebbe lecito: con i 44mila euro la Parrocchia stava estinguendo un mutuo bancario per la sistemazione delle aree date in uso al Comune e degli impianti sportivi dell’oratorio.
«La Parrocchia auspica – si legge in una nota – che la sentenza del Tar, avendo chiarito l’insussistenza delle pretese ragioni di illegittimità indicate del Comune negli atti annullati dal Tar, possa ora stimolare un costruttivo confronto con l’Amministrazione, che valga alla definizione, nell’interesse della cittadinanza, della situazione delle aree oggetto della convenzione del 2012, anche successivamente alla sua scadenza».

Una sentenza mal digerita dal sindaco Lorenzo Olivari, secondo cui il pronunciamento del Tar riguarda un cavillo formale e non la sostanza dell’azione del Comune che ha sollevato l’opportunità di versare la quota annuale per un’area che, di fatto, resta privata, pagando, in base alla convenzione stipulta dalla precedente amministrazione una somma di gran lunga maggiore del valore effettivo del bene.

 

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.