San Felice del Benaco, nasce la Comunità di Energia rinnovabile

L'azienda pubblica identificata ad assistere il Comune nelle fasi di sviluppo, progettazione, avviamento e conduzione della Comunità Energetica Rinnovabile è la partecipata Garda Uno SpA.

San Felice del Benaco. Il Consiglio Comunale di San Felice del Benaco (Brescia), nella riunione di lunedì 29 agosto, ha approvato la Costituzione della Comunità di Energia rinnovabile, considerando che l’Unione Europea ha definito già dal 2019, i propri obiettivi in materia di energia e clima per gli anni 2021-2030, con il pacchetto legislativo “Energia pulita per tutti gli europei”, composto da otto Direttive sui temi dell’efficienza energetica, delle energie rinnovabili e del mercato elettrico interno, nell’obiettivo della transizione ecologica, definendo l’autoconsumo collettivo e la Comunità di Energia Rinnovabile (C.E.R.): un’aggregazione di autorità locali, cittadini, piccole medie imprese che si uniscono per produrre e condividere l’energia
elettrica generata da fonti rinnovabili, portando vantaggi economici, ambientali e sociali ai singoli e alla Comunità.

Lo Stato italiano ha disciplinando l’istituto della C.E.R. e la Regione Lombardia, che promuove lo sviluppo di un sistema di Comunità Energetiche Rinnovabili e ha definito un programma di assistenza tecnica finalizzato alla promozione e sviluppo delle CER costituendo una struttura tecnica di riferimento regionale denominata C.E.R.L. (Comunità Energetiche Rinnovabili Lombarde) e approvando altresì l’avviso di manifestazione d’interesse per la presentazione di proposte di Comunità Energetiche Rinnovabili di iniziativa degli Enti Locali.

«Nella forte convinzione che le Comunità di energia rinnovabile costituiscano strumento efficace e funzionale agli obiettivi prefissati dall’Amministrazione di San Felice del Benaco- si legge in una nota del Comune gardesano- si è fatto necessario provvedere ad ogni azione utile a promuoverne la costituzione sul territorio comunale di una C.E.R., che svolgerà la propria attività per soddisfare i bisogni e gli interessi generali espressi dalla popolazione, come fondamentale contributo allo sviluppo civile, sociale ed economico della Collettività.

L’azienda pubblica identificata ad assistere l’Ente Locale nelle fasi di sviluppo, progettazione, avviamento e conduzione della Comunità Energetica Rinnovabile è la partecipata dal Comune, Garda Uno SpA, che ha sviluppato al proprio interno le competenze tecniche ed amministrative utili e necessarie in merito.
Il Comune di San Felice del Benaco è Ente promotore e aggregatore, proprietario degli impianti e destinatario dei diversi contributi (Pnnr al 100 per cento per Comuni sotto la soglia dei 5000 abitanti e bandi regionali) e Garda Uno spa come Soggetto tecnico.
«Gli impianti- viene spiegato- garantiranno produzione, autoconsumo e condivisione energetica, che andrà poi distribuita alla Collettività secondo bandi e manifestazioni di interesse individuati dall’Amministrazione.
Nell’immediato il forte abbattimento dei costi e conseguente risparmio si avrà nella spesa corrente per gli edifici pubblici, e poi verso l’intera Comunità, che ne potrà beneficiare come consumatore, che si potrà agganciare alla C.E.R. o attraverso lo sgravio sociale».

In via preliminare è già stata individuata la località industriale/artigianale (Santigaro) come una zona paesaggisticamente idonea all’installazione massiccia di pannelli fotovoltaici, che potranno sostenere produzione di energia rinnovabile sia per contribuire al fabbisogno energetico dell’Ente Pubblico, sia a compensazione di chi, non può direttamente dotarsi di
impianti energetici da fonti alternative.
«Ogni singolo impianto fotovoltaico privato esistente potrà aderire,
contribuendo e beneficiando della CER, contestualmente allo studio della prossima Variante generale del Piano di Governo del Territorio verrà valutata la possibilità di identificare ulteriori aree paesaggisticamente idonee ad ampliare e potenziare la Comunità energetica» sottolinea la nota.

«Considerato il periodo nefasto per la questione energetica, il recepimento della Direttiva europea per la costituzione della C.E.R., si rende ancor più urgente e necessaria- ha spiegato Simone Bocchio, Consigliere con incarico allo “Sviluppo sostenibile del territorio”-. Come lo è andare a individuare occasioni importanti da cui recuperare energia pulita e rinnovabile, sia per gli Enti e per i Cittadini, che per vincoli paesaggistici o impossibilità strutturali, non possono dotarsi di impianti privati di approvvigionamento energetico. Il Percorso intrapreso è nuovo e pionieristico, centrato sulla condivisione e simbiosi energetica, che permetterà anche la riqualificazione dei edifici esistenti, idonei per l’installazione di impianti fotovoltaici, in prima istanza, andando a ottimizzare risorse già esistenti per poi moltiplicarne le possibilità anche energetiche».

«È una soddisfazione- ha concluso Massimiliano Faini, Direttore Operativo di Garda Uno spa- vedere come i Comuni reagiscano positivamente a questa importante opportunità e che si rendano immediatamente disponibili a valutare le potenzialità dei loro territori verso la costituzione delle Comunità Energetiche Rinnovabili. Il presupposto comune sarà quello di sviluppare una nuova forma di “Simbiosi Energetica” che permetterà di condividere la crescita di una gestione dei fabbisogni energetici più efficiente ed intelligente. Questa nuova forma di comunità diventerà il volano per il cambiamento ed il raggiungimento di un obiettivo fondamentale: l’autosufficienza energetica».

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