Lonato, Legambiente contro il maxi polo logistico da 93mila mq

Il 30 settembre la Conferenza dei servizi per analizzare l'infrastruttura che dovrebbe sorgere nei pressi delle fornaci romane, al confine con Castiglione delle Stiviere.

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Lonato.  Quel maxi polo logistico non s’ha da fare. Legambiente si scaglia contro il progetto da 93mila metri quadrati che dovrebbe sorgere nei pressi delle fornaci romane di Lonato (Brescia), al confine con Castiglione delle Stiviere (Mantova).
L’ipotesi sarà al vaglio della Conferenza dei servizi in programma il 30 settembre prossimo a cui prenderanno parte i Comuni interessati (Lonato, Castiglione delle Stiviere, le Province di Brescia e di Mantova, Arpa, Ats, Soprintendenza e Parco del Mincio). La Soprintendenza ha già dato il via libera dopo le indagini archeologiche effettuate in loco.

A proporre la realizzazione è la Develog di Milano (ma a gestire il polo sarà un’altra azienda, non ancora individuata) che vorrebbe costruire due magazzini che occuperebbero i due terzi dell’estensione prevista, parcheggi, aree verdi e anche una rotatoria per l’accesso all’area.
Gli oneri di urbanizzazione che spetterebbero al Comune gardesano se il progetto andasse in porto ammonterebbero a 1,3 milioni di euro a cui si aggiungerebbero altri 600 mila euro per opere di urbanizzazione legate a viabilità, sottoservizi e aree ad uso pubblico.

Prima ancora che si tenga la Conferenza dei servizi il circolo di Legambiente di Castiglione delle Stiviere ha sollevato perplessità sull’intervento: secondo il cigno verde infatti,  il polo verrebbe collocato belle vicinanze del Sito di importanza comunitaria (Sic) di Valle, inserito nella rete di parchi di Natura 2000 dove nidificano diverse specie di volatili che verrebbero così disturbate dal passaggio dei veicoli. Non ultimo, anche il maggior traffico che si verrebbe a creare lungo la direttrice che interseca la Sp567 e la Sp83.

 

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