«Fermare il progetto della Ciclovia del Garda», appello a Mattarella

E' la richiesta del Coordinamento interregionale per la tutela del Garda per «un progetto maggiormente compatibile e sostenibile». Vengono stigmatizzati anche l'eccessivo costo e il rischio idrogeologico sotteso all'era in cui l'intervento dovrebbe essere realizzato.

Toscolano Maderno. «Sospendere il progetto della Ciclovia del Garda». E’ la richiesta, formulata in una lettera inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed ai Prefetti di Brescia, Verona e Trento, al Ministero dei Trasporti, del Coordinamento interregionale per la tutela del Garda, costituitosi un mese fa a Gardone Riviera (Brescia) e che raggruppa le associazioni di tutela ambientale che fanno capo alle tre Regioni su cui si affaccia il Benaco, Lombardia, Veneto e Trentino.
Il Coordinamento chiede che il progetto venga messo in stand by per poter effettuare analisi più approfondite e realizzare «un progetto maggiormente compatibile e sostenibile».
Il nodo principale della richiesta è quello che riguarda la sostituzione «dei tratti ancorati alle rocce, su passerella a sbalzo — da Toscolano Maderno a Riva del Garda — per un totale di circa 54 chilometri con una via d’acqua, mediante il potenziamento della navigazione, incentivando una mobilità sostenibile con battelli elettrici ecologici».

«Il costo complessivo di 344.500.000 euro per i 160 km della Ciclovia del Garda – sostiene il Coordinamento interregionale –  non sembra giustificato per un’opera che non darà soluzione al traffico ma, funzionando come richiamo turistico, apporterà un ulteriore incremento in zone già congestionate. Il lago di Garda è ormai soggetto al fenomeno definito overtourism e il traffico lungo le direttive principali rende invivibile l’esistenza non solo alla popolazione residente, ma anche ai turisti e impossibili gli spostamenti necessari per godere appieno una vacanza: tutto ciò, alla fine, dissuade i turisti dal restare sul Lago di Garda».

Non solo, viene anche rimarcato che «l’alto Garda, lombardo, trentino e veneto è compreso in aree ad elevato rischio geologico: basti ricordare che la Gardesana Occidentale ha dovuto negli anni essere spesso oggetto di modifiche di tracciato con la realizzazione di importanti gallerie e paramassi per arginare i rischi geologici che comunque non sono stati completamente risolti, viste le frane frequenti e gravi che ancora colpiscono i pochi tratti fuori dalle gallerie». La speranza – concludono dal Coordinamento- è che ci sia ancora spazio per il confronto» sull’infrastruttura.