Frana a Tremosine: «Fermare subito il progetto delle ciclovia del Garda»

Dopo lo smottamento di sabato pomeriggio, con il distacco di una grosso masso che ha interessato la 45bis, le associazioni ambientaliste chiedono di sospendere il progetto nella parte nord del tracciato, soggetto al rischio di esposizione a crolli.

Tremosine. Nel pomeriggio di sabato 16 dicembre, tra le 15 e le 16, una grossa frana si è staccata con due diverse scariche dalla montagna di Tremosine ed è precipitata fino a coinvolgere la strada gardesana 45 bis tra Campione del Garda e Limone, nel territorio del comune di Tremosine, che è stata chiusa al traffico per consentire l’intervento dei vigili del fuoco e dei mezzi di soccorso. Le autorità hanno escluso il coinvolgimento di persone.
E’ accaduto tra il corso del torrente Brasa e la base della strada della Forra, subito dopo la galleria: la maggior quantità di materiale è precipitato nel lago e in parte su una strada secondaria, il vecchio percorso che fiancheggia la 45 bis gardesana.
Dopo i sopralluoghi effettuati è stata confermata in serata la chiusura della Sp 45 bis nel tratto che che collega Tremosine a Tignale. È stata chiusa anche la Sp 38 (la strada della Forra) che dal lago sale verso l’abitato di Tremosine. Per fortuna, considerando la stagione, nessuna barca o persona è stata travolta.

L’episodio ha subito sollevato diverse polemiche: il Coordinamento interregionale per la tutela del Garda (di cui fanno parte anche Legambiente e Wwf) ha evidenziato come la frana si «avvenuta in condizioni atmosferiche assolutamente normali» e «deve far riflettere tutti coloro che hanno responsabilità nel progetto della ciclovia del Garda nell’alto lago» che, come prevede il progetto, dovrebbe “agganciarsi” a lato della strada 45bis o a sbalzo sulla roccia. Un rischio altissimo di esposizione a crolli e smottamenti cui l’infrastruttura verrebbe esposta.

Per le associazioni ambientaliste, dunque, le regioni interessate dal progetto, Trentino, Veneto e Lombardia dovrebbero prendere posizione e dichiarare che l’infrastruttura, nella parte nord del previsto tracciato è «irrealizzabile», chiedendo la immediata sospensione del tratto ‘Unità Funzionale 3.1’, della rimanente progettazione della ciclovia (UF 3 e UF 2) a sbalzo.
Lo smottamento di sabato, come ha fatto sapere Acque Bresciane, ha coinvolto anche il depuratore di Limone-Tremosine e l’ultimo tratto del tratto fognario. Ancora non sono stati quantificati i danni, ma il collettore resta ora un “sorvegliato speciale”.