Frana sulla Gardesana: «Caduta a 100 metri dalla ciclovia»
Critica la posizione di Confesercenti Lago di Garda e Valtenesi che evidenzia «il grido d’allarme che la Natura ci sta lanciando», ribadendo che altre sono le priorità per il Benaco.
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Limone del Garda. Confesercenti della Lombardia Orientale è intervenuta sul tema della ciclovia del Garda a seguito della frana (l’ennesima) che si è abbattuta sull’Alto Garda nella serata di venerdì 8 marzo nel tratto tra Limone (Brescia) e Riva (Trento).
Lo smottamento, che ha causato il distacco di tre grosse pietre cadute sulla strada, non ha, fortunatamente, coinvolto nessuna persona.
L’associazione Confesercenti Lago di Garda e Valtenesi, coordinata da Andrea MAggioni, si dice «favorevole a qualsiasi iniziativa di valorizzazione turistica del territorio e quindi anche della Ciclovia in quanto tale, troviamo però doveroso analizzarne, stante il tracciato, tutte le ripercussioni dell’opera».
«La frana della scorsa notte, che si aggiunge a tutte le altre frane degli ultimi mesi nel tratto fra Toscolano Maderno e Riva del Garda, ha ulteriormente evidenziato il fragile equilibrio del territorio e in particolare le criticità in termini di sicurezza che questo progetto comporta».
«Non possiamo derubricare quanto successo questa notte come ad una “eventualità” – continua l’associazione. – L’imponente masso che si è staccato dal costone di roccia è precipitato per centinaia di metri frantumandosi sulla gardesana, all’ingresso di una galleria a meno di 100 metri dal tracciato della Ciclovia».
«Lanciamo un appello alle Istituzioni perché prima di procedere ulteriormente con la progettazione e realizzazione della Ciclovia si ascolti il grido d’allarme che la Natura ci sta lanciando – evidenzia Confesercenti Lago di Garda e Valtenesi. – Le priorità per il Garda e le sue imprese, che in termini di polo turistico-commerciale è secondo solo a Milano, sono altre come la messa in sicurezza della SS45bis, il raddoppio del tratto Villanuova/Rezzato e l’adeguamento del parco battelli di Navigarda».
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