Tremosine, ha un nome la 63enne annegata nel lago di Garda

L'identificazione è arrivata grazie al ritrovamento dell'auto con la quale la donna era arrivata nel Bresciano. All'interno, oltre ai documenti, anche una lettera che non lascerebbe dubbi sulle intenzioni suicidarie della donna.

Tremosine. Ha un nome la donna il cui corpo è stato rinvenuto da un pescatore nel lago di Garda a Tremosine (Brescia):
Si tratta di una 63enne residente in Trentino, le cui generalità non sono state rese note.
L’identificazione è arrivata grazie al ritrovamento dell’auto con la quale la donna era arrivata nel Bresciano. All’interno, oltre ai documenti, anche una lettera che non lascerebbe dubbi sulle intenzioni suicidarie della 63enne.
Questo lunedì  è atteso il riconoscimento da parte dei parenti.
Il cadavere della signora era stato avvistato dal pescatore sabato 20 luglio  intorno alle 17 tra gli scogli al Largo dei Minatori, a nord di Campione.
Sul posto erano intervenuti i carabinieri della stazione di Limone sul Garda con i Vigili del fuoco di Salò e la Guardia Costiera.
Le ipotesi sulla morte si sono subito indirizzate verso il gesto estremo: sul corpo della 63enne non vi erano infatti segni di violenza. Al momento del ritrovamento la donna indossava solo una maglietta nera ed era scalza, come si fosse tolta le calzature prima di gettarsi in acqua. La permanenza nel lago potrebbe risalire anche a un giorno prima dell’avvistamento da parte del pescatore.

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