Depuratore del Garda, Pollini (M5s): «L’Assessore venga a riferire in commissione»

Interrogazione del Movimento 5 Stelle per conoscre qual è la posizione di regione Lombardia sul progetto del maxi collettore a Gavardo e Montichiari.

Desenzano. «A inizio legislatura, ormai un anno e mezzo fa, presentai una mozione che impegnava la Giunta a definire le sorti del progetto di depurazione e collettamento dei comuni del lago di Garda. Il Consiglio regionale decise che la mozione dovesse essere votata in commissione Ambiente, dove l’argomento non è stato però più nemmeno sfiorato.  Ho sollecitato il Presidente di commissione, colleghi e il Presidente Romani, ma, a quanto pare, gli altri partiti sono talmente in difficoltà sull’argomento, che preferiscono non parlarne. Effettivamente i colleghi di maggioranza rischierebbero di perdere la faccia, esprimendosi contrariamente a quanto promesso e propagandato durante la scorsa campagna elettorale. Infatti, dall’attuale Governo sono arrivate solo rassicurazioni sul fatto che l’attuale progetto, quello voluto dall’ex forzista Gelmini, è l’unico attuabile».

«In attesa che venga calendarizzata in commissione la mozione a suo tempo rinviata dall’Aula, abbiamo presentato un’interrogazione per sapere una volta per tutte la posizione di Regione Lombardia su questo argomento. Non è più possibile assistere ad un fuggi fuggi generale, ogni qualvolta si citano le parole “depuratore del Garda”».
«Nell’interrogazione – spiega Pollini – abbiamo evidenziato il fatto che il gestore Acque Bresciane abbia appaltato i progetti per il nuovo collettamento e i nuovi depuratori sulla base di uno studio di fattibilità privo di fondamenta scientifiche e già smontato più volte da diversi esperti. Ritengo inoltre del tutto insensato procedere con la soluzione Gavardo-Montichiari, senza aver valutato realmente tutte le alternative e soprattutto senza conoscere gli esiti degli studi ecologici sul Fiume Chiese. Qualora gli studi dovessero affermare che il Chiese non è in grado di accogliere le acque depurate di quegli impianti, cosa succederà? Si farà finta di nulla? O invece si dovrà procedere a fermare tutto e ammettere di aver sprecato tempo e denari pubblici?»

«Contestualmente – sottolinea la consigliera regionale del M5S – è importante conoscere lo stato di conservazione della rete fognaria, in particolare conoscere le criticità per poter intervenire tempestivamente su quelle. Sarebbe inutile costruire un mega depuratore avendo poi una rete che fa letteralmente acqua da tutte le parti. Acque Bresciane ha avviato un progetto di ricerca e studio proprio finalizzato a questo, del quale siamo ancora in attesa degli esiti».
«Già nel 2015, in risposta ad un’interrogazione del Movimento 5 Stelle, Regione Lombardia aveva riconosciuto l’urgenza di eliminare le c.d. acque parassite – ovvero effettuare la separazione acque nere e bianche – e l’eliminazione degli apporti di acque non depurate a lago – tra i quali rientrano anche gli scarichi abusivi – prima di iniziare qualunque ragionamento su mega depuratori e mega collettori. Quella raccomandazione è rimasta lettera morta, perché oggi si continua sulla strada che noi riteniamo sbagliata, in quanto non risolutiva dei problemi del Garda».

«Infine – chiosa Pollini –  non posso che stigmatizzare le parole dell’onorevole Gelmini, presidente della comunità del Garda, che promette che i lavori del nuovo collettore si faranno solo nei giorni feriali, di notte e non in alta stagione. Così facendo non basteranno 12 anni, altro che 6, per ultimare i lavori, Non solo, ancora una volta si dimostra che il paventato rischio di rottura delle condotte sublacuali sia stato solo una messinscena, utile a motivare la necessità di privare i bresciani di milioni di euro per questo inutile progetto».