Lago d’Iseo, speleologa di Adro bloccata in una grotta a 150 metri di profondità

La 31enne Ottavia Piana era impegnata in una spedizione a Fonteno, in provincia di Bergamo, con alcuni colleghi quando si è rotta una gamba. Sul posto il Soccorso Alpino, impegnato in un difficile recupero dalla serata di domenica.

Lago d’Iseo. È in corso da domenica  il recupero di Ottavia Piana, una speleologa bresciana di 31 anni abitante ad Adro e appartenente al Gruppo Speleo-Cai di Lovere, infortunata all’interno delle profondità di una grotta a Fonteno, in provincia di Bergamo sulla sponda del lago d’Iseo, la “Bueno Fonteno”, dove si trovava con un gruppo di colleghi.

La IX Delegazione speleologica del Cnsas Lombardo è stata attivata per le operazioni di soccorso: a supporto sono intervenute le delegazioni speleologiche di Veneto e Trentino, in arrivo anche tecnici da Piemonte ed Emilia Romagna. La ragazza di Adro si trovava a una profondità di circa 150 metri, in un tratto di morfologia complessa, tuttora in esplorazione, quando si è rotta una gamba.

Scoperto nel 2006, l’abisso di Bueno Fonteno si trova nella zona carsica del Sebino, tra il lago d’Endine e quello di Iseo. E’ ancora tutto da esplorare e si pensa che possa arrivare fino a 100 km di estensione, mentre la parte visitata dagli speleologi finora si limita a 19 chilometri. Resta quindi un mistero ancora da svelare sul quale sta lavorando il gruppo di speleologi e di studiosi impegnati nel Progetto Sebino, che sta scoprendo vasti ambienti sotterranei, tra laghi, corridoi e canyon, dove l’umidità raggiunge punte del 98%.