Dalla Regione il via libera all’Ato di Valcamonica

Il consiglio della Lombardia ha approvato due emendamenti strategici per la nascita dell'organismo di gestione del ciclo idrico.

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Milano. Una nota informa che nella seduta del Consiglio Regionale della Lombardia di martedì 31 ottobre il gruppo di Fratelli d’Italia – su iniziativa del consigliere bresciano Diego Invernici – ha presentato un emendamento volto a ottenere un miglior coordinamento della norma con il testo vigente della legge regionale n. 26 del 2003, che disciplina i servizi locali di interesse economico generale -votato dall’assise regionali con 41 voti a favore – con particolare riguardo al territorio della Vallecamonica.
Dopo l’emendamento presentato dall’assessore regionale al Territorio Massimo Sertori, già passato in commissione, che prevedeva la creazione del sub-ambito territoriale ottimale solo per la Valcamonica, quello di Invernici e un altro di Davide Caparini (Lega) aprono la strada alla nascita dell’organismo di gestione del ciclo idrico.
La legge nazionale prevede infatti che le Regioni possano modificare le delimitazioni degli Ambiti Territoriali Ottimali per migliorare la gestione del servizio idrico integrato, assicurandone i criteri efficienza, efficacia ed economicità. “I principi elencati dalla normativa”, dichiara Invernici, “sono parte integrante nella proposta di costituzione dell’Ato di Vallecamonica, come emerge dalla documentazione presentata e trasmessa a suo tempo alla giunta regionale: l’analisi costi benefici, redatta dal Dipartimento Green dell’Università Bocconi e validata dal centro impact del Politecnico di Milano, dimostra una migliore ricaduta in termini di benefici che il nuovo Ato garantirebbe rispetto alla situazione attuale”.
“Sulla scorta dell’esperienza acquisita”, prosegue Invernici, “non si comprendeva per quale ragione per l’Ato di Valcamonica si dovesse seguire un’altra strada, assai più problematica. Il gruppo di Fratelli d’Italia, col voto in aula, ha portato all’attenzione di Regione Lombardia la volontà espressa dai territori e dai comuni della Valcamonica sulla gestione del sistema idrico integrato. Siamo stati portatori sani d’interesse in un’ottica di reale sussidiarietà: del resto il governo di una Regione così importante e complessa come la Lombardia esige una continua attenzione ai bisogni che emergono dalle realtà locali, che noi abbiamo saputo tradurre in concretezza normativa”.

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