Visita pneumologica: cos’è e quando farla?

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    Brescia. La pneumologia (dal greco pneumon, respiro, e logos, studio) è un’importante branca della medicina che si occupa della funzionalità polmonare e della prevenzione, della diagnosi e della cura delle malattie che interessano l’apparato respiratorio. Lo specialista di riferimento è lo pneumologo.

    La visita pneumologica è quindi quell’atto medico che serve a escludere o diagnosticare la presenza di un disturbo a carico dell’apparato respiratorio oppure a curare o gestire e controllare un disturbo diagnosticato in precedenza. Se soffri di una malattia che interessa i polmoni e le vie respiratorie scopri di più sulla pneumologia e sulle strutture nelle quali si diagnosticano e si trattano le malattie che interessano l’apparato respiratorio.

    Quando è consigliabile sottoporsi a una visita pneumologica?

    Si devono distinguere due situazioni diverse fra loro.

    La visita pneumologica viene regolarmente effettuata da tutti coloro che effettuano un controllo in quanto con una patologia già nota a carico dell’apparato respiratorio. La visita serve sostanzialmente a controllare l’andamento della malattia e se il paziente sta rispondendo alle terapie in atto.

    La visita pneumologica può anche essere consigliata dal medico curante qualora ritenga necessario approfondire determinati segni e sintomi interessanti l’apparato respiratorio come, per esempio: difficoltà nel respirare, sensazione di affanno anche in condizioni di riposo, emoftoe (catarro con tracce di sangue), espettorazioni prolungate, emottisi (perdita di sangue dalla bocca in seguito a colpo di tosse), sospetto di sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, tosse persistente, dolore toracico (soprattutto se peggiora con la respirazione profonda), respiro sibilante (rumore respiratorio simile a un sibilo e/o a un fischio), infezioni respiratorie ricorrenti ecc.

    Come si svolge una visita pneumologica?

    Se ci si reca per la prima volta a una visita pneumologica, è importante portare con sé tutta la documentazione medica di cui si dispone, in particolar modo quella riguardante l’apparato respiratorio; da essa, infatti, lo specialista pneumologo potrà trarre utili informazioni.

    Il primo step di una visita pneumologica (ma in generale di qualsiasi visita specialistica) è l’anamnesi; con questo termine si indica la raccolta di tutte le informazioni relative alla storica clinica e allo stile di vita del paziente.

    Lo specialista porrà molte domande al paziente che servono a inquadrarlo al meglio; per esempio, nel caso di disturbi nella respirazione è molto importante sapere se il paziente è o meno un fumatore o svolge un lavoro che può avere ripercussioni sulla funzionalità respiratoria.

    Dopo la valutazione anamnestica, lo specialista effettuerà quella che può essere definita come visita vera e propria; è quel che si dice un “esame obiettivo” durante il quale il medico osserva il paziente e il suo modo di respirare, effettua la palpazione e la percussione del torace ed effettua la cosiddetta auscultazione, ovvero l’ascolto dei suoni respiratori con un apposito strumento, lo stetoscopio, grazie al quale è possibile percepire suoni anomali (sibili, ronchi, crepitii ecc.).

    Al termine della visita possiamo trovarci di fronte a due situazioni, una diagnosi certa oppure un sospetto diagnostico. Nel primo caso il medico potrà prescrivere una determinata terapia, mentre nel secondo caso saranno necessari ulteriori accertamenti (per esempio, radiografie toraciche, esame dell’espettorato, spirometria ecc.).

    Rivolgersi al proprio medico

    Quando si avvertono sintomi o segni come quelli descritti in precedenza è sempre opportuno consultare il proprio medico curante; l’autodiagnosi non è mai consigliabile e trascurare determinate manifestazioni potrebbe portare a un ritardo diagnostico. Sarà poi il medico curante a decidere se è possibile procedere con una terapia o se sono necessari ulteriori passi come appunto la visita pneumologica.

     

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