Sanità, presidio davanti al Civile di Unione popolare

Più informazioni su

Brescia. Presidio di Unione popolare davanti all’ospedale Civile di Brescia per protestare contro la gestione del Servizio sanitario pubblico. “I governi di centrodestra e centrosinistra hanno tolto nell’ultimo decennio 37 miliardi al Servizio Sanitario pubblico”, si legge in un comunicato. “Il numero chiuso nelle facoltà di medicina (1999) e il blocco delle assunzioni hanno portato ad una grave carenza di medici e infermieri: in Lombardia mancano a tutt’oggi 1000 medici di base”.
“Il governo sanitario lombardo – più delle altre regioni – ha favorito la privatizzazione“, prosegue la nota, “ridimensionato l’offerta sanitaria pubblica (chiusura di pronto soccorso e strutture sanitarie di base) e creato quindi le condizioni per le fortune della sanità privata. Mentre centrodestra, centrosinistra e centro presentano ricette indistinguibili, Unione popolare non dimentica e vuole porre rimedio ad una sanità che vuole garantire le cure solo a chi mette le mani al portafoglio”.
“Questi i principali obiettivi per cui ci battiamo:
– Ridurre i tempi delle liste di attesa attraverso l’aumento del personale sanitario e la creazione di una agenda unica regionale.
– Abolizione del regime di intramoenia, dei ticket regionali e di ogni forma di partecipazione diretta extrafiscale alla spesa sanitaria da parte
dei cittadini.
– Un piano straordinario regionale di assunzioni pubbliche a tempo indeterminato di medici, infermieri, operatori socio-sanitari e di tutte le figure professionali necessarie alla sanità pubblica.
– Ripristinare e rafforzare tutta la medicina territoriale (Sert, Centri di salute mentale, Uonpia) e ricostruire la medicina preventiva primaria nelle scuole, nei territori, nei luoghi di lavoro.
– Rilancio della rete dei consultori pubblici (con facoltà di somministrazione di RU 486 senza ricovero ospedaliero).
– Piena applicazione della legge 194: obbligo per ogni presidio ospedaliero con reparti di ostetricia e ginecologia di garantire la possibilità di interruzione volontaria di gravidanze indesiderate (con medici non obiettori di coscienza).
– Creare organismi di partecipazione diretta di cittadini e associazioni per garantire la gestione e il controllo popolare.
– Le Case e gli Ospedali di Comunità (previsti dal Pnrr) devono aumentare l’offerta di servizi sanitari e devono essere a gestione esclusivamente pubblica, senza aperture a operatori privati in cerca di profitti sulla salute dei cittadini”.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.