Scuola, Acb scrive alla ministra Azzolina: “Ci servono subito risposte certe”

L'Associazione dei Comuni Bresciani si rivolge alla titolare del dicastero. Pubblicate le linee guida per 0-6 anni.

(red.) Nella stessa giornata in cui, ieri, martedì 4 agosto, sul sito del Ministero dell’Istruzione sono state pubblicate le linee guida sul ritorno a scuola dei bambini dell’asilo e dei nidi nella fascia 0-6 anni (qui il testo), dall’Associazione dei Comuni Bresciani guidata dal presidente Gabriele Zanni è partita una lettera indirizzata alla ministra Lucia Azzolina per affrontare la questione del ritorno a scuola tra il 7 settembre per gli asili e il 14 per tutti gli altri. “Il Ministero fornisca senza ulteriori ritardi e con assunzione piena delle responsabilità che gli sono proprie, risposte certe e coerenti” si legge in un passo della missiva che fa riferimento alla preoccupazione sull’orario e sugli spazi. Ma soprattutto sul trasporto urbano ed extraurbano di cui ancora non si sa nulla con certezza.

“E’ grande il senso di frustrazione e impotenza di sindaci, assessori e consiglieri comunali, ancor più impegnati, dopo gli ingenti sforzi profusi nella gestione a livello comunale della pandemia, per garantire la ripartenza di un settore che – scrive il presidente Zanni – tutti e non solo a parole, riteniamo fondamentale oltre che strategico per il futuro del nostro Paese. Siamo in uno stato confusionale derivante dall’assenza di indicazioni uniformi e univoche, alimentata da dichiarazioni, anticipazioni, relazioni e bozze di provvedimenti legislativi, che sono stati repentinamente superati o smentiti da successivi testi di tenore opposto. Un problema è l’ipotizzata riduzione dei tempi scuola, molto significativa soprattutto per la scuola dell’infanzia che, seppur non obbligatoria, costituisce nelle nostre realtà un presidio educativo non comprimibile per i bambini che la frequentano e che ha indirettamente l’effetto di consentire ai genitori lavoratori di conciliare in maniera più agile i tempi lavoro famiglia.

Ridurre l’orario significherebbe stravolgere completamente un assetto formativo e anche economico-sociale, che in prospettiva rischia di essere compromesso definitivamente anche per gli anni a venire. Molte famiglie stanno optando per la non iscrizione dei loro figli alle scuole per l’infanzia, se l’orario scolastico dovesse essere strutturato nella fascia 9-13, con evidenti ripercussioni negative in molteplici settori tra cui quello della formazione degli organici scolastici. Gli enti locali sono costretti a sopperire a mancanze che non afferiscono direttamente a loro attribuzioni, peraltro in assenza di risorse adeguate e addirittura con il rischio di essere chiamati a risponderne anche sotto il profilo contabile-erariale”. E sugli spazi e arredi “i fondi stanziati dal Ministero non sono sufficienti a soddisfare le richieste dei dirigenti. E’ davvero necessario utilizzare a scopo didattico ulteriori spazi sacrificando il ruolo che rivestono nella comunità?”.

E sul fronte del trasporto, si sottolinea come molti Comuni si stiano trovando in difficoltà, anche con il rischio di rimodulare il servizio. Nel frattempo, come detto, ieri sono state pubblicate le linee guida per i bambini dell’asilo che torneranno in aula dal 7 settembre. Dalle indicazioni è emerso che i bambini non indosseranno le mascherine, mentre i dispositivi di protezione individuale dovranno essere utilizzati dal personale docente. Non verrà rilevata la temperatura all’ingresso, ma non potranno entrare i bambini con sintomi respiratori o stati febbrili già registrati a casa, prima di andare a scuola. Gli stessi bambini saranno divisi in gruppi o sezioni stabili e con spazi, giocattoli e materiale didattico assegnati in via esclusiva a quei gruppi. Solo un genitore potrà accompagnare i bambini all’asilo. Sul fronte degli altri livelli di istruzione, dalle elementari alle superiori, il Ministero ha anticipato che chiederà più fondi, anche per affittare eventuali locali per le scuole che avessero bisogno e mettendo a disposizione più personale docente e non docente.

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