Bufera all’Istituto agrario Pastori, insegnante contestata dai genitori

La docente è stata diffidata dalle famiglie che chiedono alle autorità scolastiche di prendere "tutti i provvedimenti sanzionatori ritenuti più opportuni". Tra le accuse, quella di tenere "comportamenti atti a denigrare, umiliare e ridicolizzare gli studenti con profitti non brillanti".

Brescia. Quattordici famiglie di ragazzi e ragazze che hanno frequentato due prime e una seconda dell’istituto agrario Pastori di viale Bornata a Brescia hanno preso carta e penna per scrivere alle autorità scolastiche, protestando per l’atteggiamento tenuto in classe da un’insegnante. C’è anche da una diffida nei suoi confronti datata 11 luglio 2024.
La protesta parla di comportamenti “atti a, pesantemente, denigrare, umiliare e ridicolizzare gli studenti con profitti non brillanti”, cioè proprio quelli “maggiormente bisognosi di aiuto”, conditi da giudizi personali espressi in classe dal tono inequivocabile tipo “sei un cretino”, “sei un ritardato”, o da valutazioni sociali poco istruttive come “chi arriva dalla provincia sarà sicuramente bocciato”. Frasi che, secondo i genitori, sarebbero state usate dalla docente “con l’intento di offendere, avvilire e mortificare gli alunni”.
Hanno firmato le famiglie di 14 ragazzi, ma – è una frase della lettera citata dal Giornale di Brescia – “altri genitori hanno ritenuto di non sottoscrivere l’atto nel timore di indebite rivalse sugli alunni da parte della professoressa nel corso delle prossime sessioni degli esami di riparazione o per la, non certo infondata, preoccupazione che il comportamento dell’insegnante possa perdurare nel prossimo anno scolastico”.
Assistiti da un avvocato, i genitori chiedono che la scuola Pastori, l’Ufficio scolastico regionale e l’Ufficio scolastico territoriale di Brescia mettano in atto “tutti i provvedimenti sanzionatori ritenuti più opportuni”, accusando la prof di essere “venuta meno ai propri doveri di insegnante” e parlando anche di affermazioni che dimostrerebbero “intolleranza, disprezzo e discriminazione nei confronti di soggetti omosessuali”.
Il dirigente scolastico Augusto Belluzzo ha dichiarato al giornale di avere delle verifiche in corso, alle quali seguirà una relazione per l’ufficio scolastico provinciale: “La docente viene considerata un’insegnante severa, brava, che si è sempre data da fare, ma cercheremo di chiarire la situazione”, ha detto in sostanza.

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