Nascondevano milioni di euro in giardino: 4 anni ai coniugi Rossini di Gussago

Commercialisti con studio a Gussago, insieme con il figlio Emanuele, la cognata Marta e altri complici avevano costruito un giro di fatture false per mezzo miliardo di euro.

BresciaGiuliano Rossini, commercialista 46enne di Gussago e la moglie Silvia Fornari, 40 anni,  sono stati condannati in primo grado dal Gup del tribunale di Brescia Cristian Colombo a 4 anni di reclusione. Il ricorso al rito abbreviato ha consentito a loro e agli altri imputati di ridurre la pena di un terzo.
La coppia è balzata agli onori della cronaca per aver nascosto circa 15 milioni di euro in contanti in buche scavate nel prato di casa ed era accusata di associazione per delinquere finalizzata a una frode fiscale multimilionaria. Per loro la Procura aveva chiesto 9 anni di carcere.
Al figlio Emanuele Rossini e a Marta Fornari, sorella di Silvia, sono stati comminati invece 3 anni, 10 mesi e 20 giorni. Per la stessa vicenda ci sono state altre condanne: tre anni, dieci mesi e 20 giorni per Giuliano Carlo Paganotti; 3 anni, un mese e 10 giorni per Federico Boschetto; due anni e 8 mesi per Marco Pesenti, due anni per Michele Logiudice. Due i patteggiamenti a pene di 3 anni e 2 anni e tre mesi.
Secondo l’accusa, la coppia di commercialisti con studio a Gussago, insieme con il figlio Emanuele, la cognata Marta e altri complici e prestanome, aveva costruito un giro di fatture false per mezzo miliardo di euro sottraendo al fisco italiano almeno 90 milioni.
La complessa indagine ha fatto emergere un giro di fatture emesse da società di comodo per operazioni inesistenti “a copertura di acquisti in nero di materiale ferroso e non ferroso con restituzione in denaro contante di quanto corrisposto dai destinatari delle fatture, al fine di evasione fiscale, riciclaggio e autoriciclaggio dei profitti”.
Il denaro sottratto al Fisco veniva fatto rientrare in Italia dall’estero usando spalloni che ritiravano i soldi in contanti dai conti correnti aperti in Est Europa (Ungheria, Croazia, Romania, Polonia e Slovacchia) ed Estremo Oriente (Cina e Hong Kong). Milioni di euro in contanti sono stati individuati grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali. La Guardia di finanza li ha recuperati: erano stati sepolti in alcuni campi della Franciacorta di proprietà della coppia.