Corruzione, un anno e 4 mesi per Acri e Romele che risarciscono il Comune di Brescia

Si è chiuso, davanti al gup di Milano Tiziana Gueli, il secondo filone di un procedimento che, lo scorso ottobre, aveva portato a patteggiamenti, sempre ad un anno e 4 mesi con pena sospesa e senza interdizione dai pubblici uffici, per l'europarlamentare di FdI Carlo Fidanza e per il deputato dello stesso partito Giangiacomo Calovini.

giovanni acri

Brescia. Patteggiamento di un anno e 4 mesi per l’ex consigliere comunale di Brescia Giovanni Francesco Acri (nella foto) e condanna alla stessa pena, con rito abbreviato, per Giuseppe Romele, ex vicecoordinatore lombardo di Fratelli d’Italia.
Si è chiuso così, davanti al gup di Milano Tiziana Gueli, il secondo filone di un procedimento per corruzione che, lo scorso ottobre, aveva portato a patteggiamenti, sempre ad un anno e 4 mesi con pena sospesa e senza interdizione dai pubblici uffici, per l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza e per il deputato dello stesso partito Giangiacomo Calovini.
Secondo le indagini, l’ex consigliere bresciano Acri, sempre di Fratelli d’Italia, avrebbe lasciato il suo incarico, il 25 giugno del 2021, facendo subentrare in consiglio comunale il primo dei non eletti, ossia Calovini (poi diventato deputato), vicino alla corrente politica di Fidanza. In cambio, secondo l’accusa, avrebbe ottenuto l’assunzione del figlio Jacopo Acri come assistente dell’europarlamentare Fidanza. Per i pm, Fidanza sarebbe stato il promotore del presunto accordo illecito per poter assegnare una carica a Calovini, esponente della corrente interna del partito che faceva capo all’eurodeputato.
Con l’accordo di patteggiamento, da quanto si è saputo, l’ex consigliere Acri ha versato anche al fondo del ministero della Giustizia circa 16 mila euro come risarcimento del presunto profitto del reato, ossia dei soldi che il figlio aveva ricevuto come compensi da assistente di Fidanza.
Acri  ha anche risarcito il Comune di Brescia con 10mila euro per danni di immagine. Stessa cifra versata, sempre come danni di immagine, da Romele.

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