Brescia, slitta l’apertura della caccia. Nuova udienza del Tar il 1° ottobre

La II sezione del Tar Lombardia ha dunque accolto l’istanza cautelare formulata a seguito del ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste ed animaliste.

Brescia. Con Decreto cautelare n. 1067 del 14 settembre  il presidente della II sezione del Tar Lombardia ha disposto  il posticipo delle date di apertura della caccia a tutte le specie di uccelli selvatici, rispetto alla data del 15 settembre deliberata dalla giunta regionale.
E’ stata dunque accolta l’istanza cautelare formulata a seguito del ricorso presentato dalle associazioni Lega Abolizione Caccia, Wwf, Lipu, Lav, Lndc, patrocinate dall’avvocato Claudio Linzola, che hanno impugnato il calendario venatorio integrativo della Regione Lombardia varato lo scorso 15 luglio.
«È un grande risultato e una boccata di ossigeno per gli animali – evidenzia Lac in una nota – ma ci sono ancora molte richieste nel ricorso presentato dallo studio legale Linzola di Milano. A partire da quella, in premessa, di applicare l’articolo 9 della Costituzione, quello che ha nel 2022 ha introdotto la priorità della tutela della fauna selvatica e dell’ambiente, alla luce del quale l’intera legge regionale 17 del 2024, il calendario venatorio lombardo, appunto, e parte della legge quadro nazionale 157 del ’92 e della legge regionale sulla caccia 26 del ’93 sarebbero incostituzionali in quanto consentono appunto l’attività venatoria in contrasto con il citato articolo della Costituzione che non lascia alcuna discrezionalità in ordine all’obbligo di protezione degli animali selvatici, ma anche le giornate aggiuntive di caccia da capanno – 8 in più al mese in ottobre e novembre – concesse per l’abbattimento degli uccelli migratori (il numero di cacciatori ammessi in molti ambiti territoriali e comprensori sono ben oltre il consentito e a Brescia gli appostamenti fissi di caccia sono ben 7000) e la censura del prolungamento della caccia a cesena, tordo sassello e beccaccia fino al 20 gennaio e di acquatici e limicoli addirittura al 30 gennaio».
Domenica 15 settembre non apre quindi la caccia alle specie avicole,  che resta sospesa fino all’udienza fissata dal Tar per il 1° ottobre, nella quale verranno sentite le parti che hanno tempo fino al 30 settembre per presentare memorie e documenti.
Da domenica 15 settembre è invece consentita la caccia a lepre, mini lepre, coniglio selvatico e volpe. Permessa anche l’attività di prelievo degli ungulati, così come l’addestramento cani secondo le disposizioni del calendario venatorio.
Fino al 2 ottobre sarà quindi un’apertura limitata ad alcune specie a esclusione dell’avifauna. «Una decisione che lascia increduli e che penalizza profondamente i cacciatori lombardi e l’intera amministrazione regionale, che aveva presentato un calendario equilibrato», è stato il commento dell’assessore regionale all’agricoltura, sovranità alimentare e foreste Alessandro Beduschi.

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