Cgil, Cisl e Uil aprono una vertenza nazionale con l’Enel

I tre sindacati denunciano condizioni lavorative in peggioramento, riduzione dell'organico ed esternalizzazioni di attività cruciali. Tutto questo mentre l'azienda è in salute e in crescita, con un bilancio toccato in minima parte dal costo del lavoro.

Brescia. Dopo mesi di confronti, mercoledì i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di aprire una vertenza con l’Enel. L’annuncio è arrivato con un duro comunicato rivolto alle lavoratrici ed ai lavoratori, che ha dato il via a uno stato di agitazione che sarà formalizzato nei prossimi giorni. Sul fronte della comunicazione sono stati lanciati due hashtag: #EnelSmobilita #ilSindacatoMobilita.
“Enel ha lanciato una sfida senza precedenti ai lavoratori e ai sindacati, annunciando esternalizzazioni e un cambio epocale di orario di lavoro senza alcun accordo con il sindacato”, si legge nella nota delle associazioni di categoria Filctem, Flaei e Uiltec. “Nel prossimo triennio è prevista addirittura una contrazione degli organici. Enel è ormai concentrata solo sul contenere la spesa, con un arretramento sul piano delle tutele, senza una visione per il bene del Paese”.
Enel è l’azienda italiana con la maggiore capitalizzazione in Borsa. Anche in questi anni difficili ha visto un’espansione dei propri bilanci, ma secondo le tre sigle sindacali l’operato della dirigenza ha privilegiato gli interessi degli azionisti privati e piuttosto che il bene comune, preferendo tagliare il costo del lavoro in maniera ingiustificata invece che ridistribuire gli incassi tra i lavoratori.

“Va ricordato che Enel gestisce una concessione pubblica, ha ricavi altissimi e un costo del lavoro che incide pochissimo sul bilancio. E’ una S.p.A a controllo pubblico e, anche se fortemente partecipata da privati, di fatto gestisce i soldi delle bollette degli italiani”, proseguono le tre Segreterie nazionali. “Enel avrebbe il compito di sviluppare una transizione energetica epocale, un piano industriale espansivo ed utile al bene del Paese. Il vettore del futuro sarà quello elettrico ed Enel ha il preciso dovere di affrontare questi anni con senso di responsabilità”.
Secondo i sindacati la riduzione delle tutele delle lavoratrici e dei lavoratori è ingiustificabile, specie in una fase di espansione come quella che l’azienda sta vivendo. Secondo la loro denuncia una politica come questa non si era mai vista nella storia dell’azienda.

“Non è un atteggiamento moderno la riduzione dello smart working, con la riproposizione di un controllo delle lavoratrici e dei lavoratori di natura novecentesca. Non è accettabile che per recuperare efficienza si stia pensando ancora una volta alle esternalizzazioni“, prosegue la nota. “Allo stesso modo si vorrebbe imporre, senza accordo con il sindacato, un cambio epocale di orario ai lavoratori. Tutto questo è per noi inaccettabile”.
Cigl, Cisl e Uil denunciano come le esternalizzazioni riguarderebbero anche le cosiddette “attività core”, cioè quelle fondamentali. Tra queste ci sarebbero anche le manovre in cabina secondaria, attività che i sindacati definiscono “altamente strategiche e pericolosissime“.
“Queste iniziative mettono in discussione la solidità e il protagonismo industriale dell’azienda, e sono accompagnate da voci sempre più insistenti sulla possibile cessione ad altre realtà di importanti infrastrutture della Rete”, concludono i tre sindacati. “Cosa sta decidendo Enel sulle concessioni idroelettriche e sul loro possibile passaggio a soggetti esteri? E più in generale, qual è la posizione di Enel sulla scadenza della concessione della distribuzione al 2029?”

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.