Bonzoni (Arcigay): “Non si può imporre oscurantismo in nome della libertà”

Arcigay Orlando

Brescia. Louise Bonzoni, presidente di Arcigay Orlando Brescia, interviene con una nota sulla vicenda del corso di aggiornamento per docenti avviato al Liceo De Andrè di Brescia sul tema delle discriminazioni di genere, intitolato «Valorizzare le differenze a scuola: percorsi e strumenti».
“Dopo la singolare richiesta dei giorni scorsi del signor Massimo Gandolfini relativa al ritiro del patrocinio comunale a una iniziativa formativa rivolta alle docenze organizzata dall’assessorato Morelli con le Pari Opportunità e la Rete Antidiscriminazioni, che si terrà presso il liceo De André”, scrive Bonzoni, “ecco l’ora di Jacopo Coghe di Provita che chiama in causa la viceministra del Lavoro e alle Politiche Dociali, Maria Teresa Bellucci, che del tutto illegittimamente vorrebbero bloccare questi percorsi di formazione”.
“Ci risulta assai difficile comprendere come possa essere bollata come ideologica una iniziativa che ha come obiettivo la formazione delle/dei docenti su tematiche, quelle sull’identità LGBTQIA+ e che quotidianamente si evidenziano nelle classi e fornire loro gli strumenti di lettura per il rispetto della persona nella sua originalità”, si legge ancora nella nota. “Il corso, ben più articolato e riguardante vari stereotipi e discriminazioni, non parla di genitorialità o di matrimonio egualitario cioè temi oggetto di un dibattito politico partitico. L’intento è di fornire strumenti per rendere più inclusivo ed efficace il lavoro educativo nelle nostre scuole dove, per fortuna e nonostante gli oscurantisti, emergono sempre più i temi legati alle differenze, alla transessualità, alla non conformità e all’identità lesbica e gay”.

“Il taglio scientifico e formativo della proposta“, continua Bonzoni, “mira a fornire elementi culturali, psicologici oltre che giuridici, al personale docente perché sappia riconoscere e gestire questa pluralità nel proprio lavoro educativo. Spazzando pregiudizi che offuscano il giusto approccio: è infatti nell’ignoranza che si annidano i pregiudizi ed è nel mancato riconoscimento sociale che nascono i disagi, soprattutto in età adolescenziale”.
Gandolfini e Provita noti avversari ideologici dei diritti civili“, prosegue Arcigay Orlando Brescia, “preferirebbero rimettere sotto il tappeto questi temi, che tuttavia si impongono nella realtà di ogni giorno, nonostante la loro persona ed il loro pensiero.  Temi che meritano riconoscimento e plauso alla nostra amministrazione comunale, che ringraziamo di cuore. La richiesta di un contraddittorio da parte del primo, la richiesta di ritiro del patrocinio del ministero da parte del secondo appaiono inoltre anacronistiche”.

Cosa si può contrapporre al racconto della discriminazione, del disagio, della violenza, della sofferenza subita dalle persone?”, si chiede Bonzoni. “Dovremmo invitare a un convegno formativo persone negazioniste dei cambiamenti di genere? Delle persone omofobe? Delle persone trans-escludenti? Dovremmo diffondere idee reazionarie e discriminatorie? Dovremmo subire silenziosamente gli attacchi alle amministrazioni, agli istituti scolastici, alle docenze? Non è, e non sarà  mai nostra gandolintenzione, noi saremo sempre dalla parte delle persone più deboli e discriminate perché non si gioca con la vita delle persone soprattutto minori, non si nega la possibilità di accrescimento del bagaglio formativo per bieca propaganda politico/partitica. Noi saremo sempre dalla parte di persone che nelle amministrazioni tutelano i diritti di tutte le persone e che nuovamente ringraziamo. Non si può imporre oscurantismo in nome della libertà”.

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