Fino al 25 novembre il Festival della pace in città, ecco il programma completo

Dopo l'inaugurazione, un fitto calendario di appuntamenti con convegni e tavole rotonde, presentazioni di libri, mostre e laboratori, spettacoli e concerti che animeranno le giornate.

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Festival della pace 2023

Brescia. Da venerdì 10 a mercoledì 25 novembre è in programma la sesta edizione il Festival della Pace (leggi o scarica qui il programma completo). Anche quest’anno la manifestazione porterà il contributo di una molteplicità di voci e di linguaggi, per sviluppare una riflessione a tutto tondo intorno al tema. Oggi più che mai, in questa fase storica così complessa che ha visto anche nella nostra città un confronto acceso sugli eventi drammatici di cronaca quotidiana, è importante stimolare l’attenzione, invitare alla partecipazione attiva e operare per un coinvolgimento diffuso per la costruzione di una cultura di pace. Che poggia su un elemento ineludibile: i diritti.
La cerimonia inaugurale si è tenuta il 10 novembre alle ore 18 nel Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia, con l’accoglienza del pubblico a partire dalle ore 17, con un momento artistico in collaborazione con il Centro Teatrale Bresciano. Nel corso della cerimonia, gli interventi della sindaca di Brescia Laura Castelletti, del presidente della Provincia Emanuele Moraschini e del presidente del consiglio comunale Roberto Rossini, e la presenza istituzionale dei sindaci della provincia aderenti al coordinamento degli enti locali per la pace e la cooperazione internazionale.
Pace e diritti, focus di questa edizione, che si concentra in particolare sulle donne e sui diritti spesso loro negati, sono stati al centro della serata con la lectio magistralis di Laura Boella, ripercorrendo le radici del pensiero sulla pace di donne filosofe come Simone Weil e Hannah Arendt, e con la testimonianza del vescovo di Gibuti monsignor Giorgio Bertin, che nel suo episcopato promuove con forza azioni umanitarie a favore dei più poveri, soprattutto in ambito di salute e istruzione.
A una donna è stato assegnato il Premio Brescia per la Pace 2023: un riconoscimento alla memoria di Victoria Amelina, poetessa, scrittrice, saggista e attivista per i diritti umani, deceduta il 1° luglio a seguito del bombardamento missilistico russo nel ristorante di Kramatorsk. Il premio per il suo impegno nel documentare i crimini di guerra russi in Ucraina viene consegnato a Yaryna Grusha, giornalista e docente di lingua e letteratura Ucraina all’Università di Milano, dalla presidente del Coordinamento degli enti locali per la pace e la cooperazione internazionale Camilla Bianchi.
La giornata inaugurale si è conclusa al Teatro San Carlino, dove alle 21 è arrivata Farian Sabahi, giornalista e autrice di Noi donne di Teheran, per un approfondimento sulla condizione femminile in Medio Oriente. Evento a cura di Umanità Migrante rassegna d’arte e cultura costituita dai Progetti SAI e da numerose realtà associative della città di Brescia.
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Sabato 11 viene aperta la mostra Finché non saremo libere allestita nel Museo di Santa Giulia e promossa da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei in collaborazione con Fondazione Genesi, che si propone di approfondire la tematica di grande attualità della condizione femminile nel mondo, con un particolare focus sull’Iran.
La mostra si avvale del contributo di Zoya Shokoohi, in residenza a Brescia in occasione del progetto, che domenica 12 novembre sarà protagonista di una performance in mostra, Stolen Breath. L ‘ingresso alla mostra, che rimarrà aperta fino al 28 gennaio, sarà gratuito per tutta la durata del Festival della Pace.
Ecco il fitto calendario di appuntamenti in vari luoghi, con convegni e tavole rotonde, presentazioni di libri, mostre e laboratori, spettacoli e concerti che animeranno le giornate del Festival, si protrarrà fino al 25 novembre.
Un programma intenso e articolato reso possibile grazie alla partecipazione di numerose associazioni, una rete sempre più ampia e diffusa che con continuità opera riunita sotto l’egida del Cantiere Internazionale per il Bene e la Pace dell’Umanità, che insieme al Comune di Brescia e alla Provincia di Brescia raccoglie molte e diverse realtà, dalle università alle fondazioni agli enti territoriali.
A contrastare il pensiero che vuole sia preparare la guerra la premessa per avere la pace (Si vis pacem para bellum), un pensiero purtroppo ancora diffuso, basato sullo squilibrio di potere e l’uso di armi che minacciano la convivenza pacifica e le relazioni tra gli esseri umani portando a una catena di sangue e odio, il Festival oppone il pensiero Si vis pacem para pacem: la pace va preparata, costruita e coltivata ogni giorno, da tutti.

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