Strage di Piazza Loggia, il governo non sarà parte civile al processo contro Zorzi

Il Gup ha respinto la richiesta perché presentata fuori tempo massimo: "Non poteva non sapere dell'inizio dell'udienza, quindi non può chiedere di farvi ingresso in ritardo". Palazzo Chigi: "Provvedimento abnorme, pronto il ricorso".

Brescia. La difesa dell’imputato Roberto Zorzi si è opposta alla tardiva costituzione a parte civile della presidenza del Consiglio dei Ministri contro Roberto Zorzi, l’ordinovista veronese accusato di aver partecipato come esecutore materiale alla strage di piazza Loggia, e il giudice dell’udienza preliminare (Gup) Francesca Grassani ha accolto l’eccezione, respingendo la richiesta presentata in ritardo rispetto a quando l’udienza preliminare ha preso il via.
La costituzione tardiva sarebbe stata legittimata da una causa di forza maggiore e invece secondo il giudice la mancata notifica della fissazione dell’udienza preliminare era stata sanata dalla notorietà data al processo dagli organi di informazione.
Perciò il Gup ha deciso che la presidenza del Consiglio dei Ministri non poteva non sapere dell’inizio dell’udienza preliminare e quindi ora non è possibile accettare la sua richiesta di costituirsi in ritardo parte civile.
Si era innescata una polemica sull’assenza del governo all’udienza preliminare del 23 marzo, polemica placata da una nota ufficiale in cui il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ricostruiva la situazione: «La presidenza del Consiglio non ha ricevuto alcun avviso riguardante la fissazione dell’udienza preliminare del processo a carico di Roberto Zorzi e Marco Toffaloni, imputati per la strage di piazza della Loggia Brescia. Per questo, l’Avvocatura dello Stato, su mandato della stessa presidenza del Consiglio, chiederà al Gup di Brescia la rimessione in termini ai fini della costituzione di parte civile, che seguirà non appena la rimessione sarà concessa». Questa mattina di giovedì 11 maggio la richiesta è stata però respinta.

«Sorprende la decisione del gup di Brescia di negare la Costituzione di parte civile proposta dall’Avvocatura dello Stato per la Presidenza del Consiglio». Così Palazzo Chigi in una nota. «Alla Presidenza del Consiglio è stato così impedito l’esercizio del potere-dovere di affiancare la difesa delle vittime. L’Avvocatura dello Stato è stata incaricata di proporre ricorso in Cassazione contro un provvedimento così palesemente abnorme».

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