Brescia presenta il suo nuovo Teatro, è il Renato Borsoni in via Milano 83

Progettato dall’architetto Camillo Botticini, sarà la terza sala gestita dal Centro Teatrale Bresciano. Dopo la cerimonia ufficiale d'inaugurazione partiranno i 12 spettacoli della prima stagione, dal 21 settembre al 23 novembre 2024.

Teatro Borsoni stagione inaugurale

Brescia. In città è stato presentato un nuovo spazio dedicato all’arte e alla cultura, si tratta del Teatro Renato Borsoni, sorto in via Milano 83 nell’area dell’ex Ideal Clima e dedicato all’uomo di teatro, creativo e intellettuale che negli Anni Sessanta è stato tra i fondatori della Compagnia della Loggetta, trasformata nel 1974 in Ctb, Centro teatrale bresciano. Di proprietà del Comune di Brescia, il Teatro Borsoni diventa la terza sala a gestione diretta del Ctb dopo il Teatro Sociale e il Teatro Mina Mezzadri.
E’ un edificio di nuova costruzione, progettato dall’architetto Camillo Botticini, cardine del piano di rigenerazione urbana di Oltre la Strada, il progetto del Comune di Brescia a sostegno della qualità della vita in una delle periferie della città, quella di via Milano. Un intervento che ha dato luogo a diverse azioni di riqualificazione che, in questi anni, hanno modificato significativamente la vita del quartiere e di cui il Teatro Borsoni sarà presidio culturale, di identità, di miglioramento dell’area.
Una sala da 312 e l’altra da 169 posti
Oltre a essere un edificio ad autonomia energetica, il Teatro Borsoni presenta un approccio evoluto di “smart building”, per un ambiente confortevole, in grado di far risparmiare energia e garantire i massimi livelli di sicurezza. In piena attività offrirà in tutto due sale per gli spettacoli, con area ristoro indipendente, uffici, camerini, nuovi spazi urbani esterni.
La sala principale, la Sala Castri (da 312 posti) in omaggio a uno dei più grandi registi italiani, tra i protagonisti della storia di questo teatro, e al suo particolarissimo rapporto con Renato Borsoni. Il direttore artistico del Ctb, infatti, fu per Massimo Castri un vero e proprio sodale con cui lavorò gomito a gomito sin dal 1973 e con cui realizzò alcuni degli spettacoli più importanti della sua produzione.
L’isola che non c’è (da 169 posti), invece, è il nome della seconda sala: un titolo fantastico che riporta a un luogo più raccolto e sperimentale, dedicato anche a progetti per bambini e giovani.
Il Teatro Renato Borsoni verrà inaugurato il 21 settembre 2024 e dopo la cerimonia ufficiale inizierà la Stagione inaugurale organizzata dal Centro Teatrale Bresciano e curata da Paolo Bignamini, regista che da diversi anni collabora con lo Stabile cittadino.
Dodici spettacoli per adulti e bambini
E’ in programma un calendario di 12 spettacoli che si svolgeranno dal 21 settembre fino al 23 novembre 2024 nella Sala Castri e ne L’isola che non c’è in cui troviamo la prosa dialogare con la musica, etnica, classica e contemporanea, in cui i temi del mito e della grande storia si combinano ai racconti della cultura popolare e ai percorsi del pensiero e dell’arte, con riflessioni sull’uomo e sul mondo di oggi, insieme ad appuntamenti dedicati ai bambini. (leggi o scarica qui il programma completo).
Tutti gli appuntamenti inizieranno alle ore 20.30, salvo la replica del 22 settembre che inizierà alle ore 15.30, e si svolgeranno nella Sala Castri. Gli eventi dedicati ai bambini, invece, avranno inizio alle ore 11.00 e si svolgeranno ne L’isola che non c’è.
Biglietti a prezzi popolari
Per rendere ancora più accessibile l’offerta, il Ctb ha studiato biglietti con prezzi popolari e riduzioni (si va dai 5 € ai 15 €), acquistabili a partire dal 3 settembre su www.ctb.vivaticket.it, presso il Punto vendita Ctb in Piazza della Loggia e alla Biglietteria del Teatro Borsoni, negli orari di apertura. Info sul sito www.centroteatralebresciano.it; tel 030 2928617; e-mail teatroborsoni@centroteatralebresciano.it.

Rahmin Bahrami e Gioele Dix 30 per 100

Dal 12 settembre si comincia alle 20,30
Si inizia il 21 settembre alle ore 20.30 con la serata inaugurale che vede Rahmin Bahrami e Gioele Dix protagonisti di
30 per 100, un progetto singolare con il grande pianista di origini iraniane sul palcoscenico insieme al noto attore milanese; la replica del 22 settembre inizierà alle ore 15.30. Attraverso l’ironia che caratterizza i due artisti – legati da grande stima e amicizia – lo spettacolo vedrà i folgoranti “romanzi in una pagina” contenuti in Centuria – piccolo capolavoro della letteratura italiana, scritto da Giorgio Manganelli – incontrare le maestose Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach. Due serate all’insegna della musica e della parola teatrale, tra risate e sonorità altissime.
In base all’accordo tra Centro Teatrale Bresciano e A2A (che da anni è tra i sostenitori dell’ente), il ricavato della seconda replica verrà devoluto al Banco dell’energia, ente Filantropico costituito nel 2016 da A2A che sostiene le persone in situazioni di vulnerabilità economica e sociale, con particolare attenzione alla povertà energetica.
Si prosegue il 24 settembre con Paolo Jannacci che presenta il suo In concerto con Enzo. Una serata tra musica jazz e canzoni d’autore. Un appuntamento dedicato al ricordo della musica e dell’ironia che hanno reso Enzo Jannacci (padre di Paolo) uno dei cantautori più amati della musica italiana. Insieme alla band che ha accompagnato Enzo durante la sua carriera – Stefano Bagnoli batteria e percussioni, Marco Ricci contrabbasso e basso elettrico, Daniele Moretto tromba / flicorno e cori –, Paolo racconta il mondo del padre attraverso aneddoti, ironia e la sua indimenticabile musica.

Carmina Burana Conservatorio Luca Marenzio

Eccellenza musicale della città, il Conservatorio Luca Marenzio di Brescia raccoglie la sfida di inaugurare il palcoscenico del Teatro Borsoni con gli imponenti Carmina Burana di Carl Orff. La cantata scenica, scritta tra il 1936 e il 1937, per soprano, tenore, baritono, coro misto, coro di voci bianche, sarà eseguita nella versione per due pianoforti, timpani e percussioni con la direzione di Silvio Baracco, il 27 e 28 settembre.
Nel palinsesto della Stagione, anche una tappa della quinta edizione del Festival De André promosso da Cieli Vibranti, realizzata in collaborazione con il Ctb, con un concerto che combina la musica alla recitazione: l’1 e 2 ottobre, infatti, andrà in scena Creuza de mä. 40 anni, un Mediterraneo. Il rivoluzionario album di De André e Pagani, che celebra quest’anno il suo quarantesimo anniversario, racconta il Mediterraneo: lo spettacolo ripropone dal vivo tutte le canzoni del disco, accompagnate da un monologo che offre un controcanto sul Mediterraneo contemporaneo, segnato dalle rotte delle migrazioni e dagli sbarchi. Sul palcoscenico: Alessandro Adami voce e chitarra, Mario Arcari ai fiati, Maurizio Giannone alle percussioni e cori, Roberto Giannone alla chitarra, Stefano Zeni al violino e un attore in via di definizione.

La locandiera a long play ph Marcella Foccardi (1).jpg

Prima produzione firmata Centro Teatrale Bresciano in scena al Borsoni è La locandiera. A long play, dal 4 al 6 ottobre. Protagonisti della rivisitazione del capolavoro di Goldoni (sopra, nella foto di Marcella Foccardi) sono Mille, nome d’arte di Elisa Pucci, artista poliedrica dotata di uno stile originale, retrò e anticonformista insieme, vincitrice del Premio della Critica Musicultura 2021 e tra i partecipanti delle ultime tre edizioni del Concerto del Primo Maggio, e il duo La Scapigliatura che rivisita la canzone italiana d’autore con sonorità elettroniche, ricercate e contemporanee, Targa Tenco nel 2015 come migliore opera prima.
Con La locandiera, nel 1752, Goldoni firma un manifesto di rivoluzione teatrale e uno dei testi più fortunati mai scritti. Per questo nuovo allestimento, il regista Paolo Bignamini e l’autrice Giulia Asselta (premio Giovanni Testori 2023) scelgono la via del “concerto teatrale”. Mirandolina racconta, infatti, la sua storia prendendo in prestito le canzoni d’amore della tradizione cantautorale italiana, rivisitate in chiave contemporanea e innestate, senza soluzione di continuità, nella drammaturgia goldoniana. Da Nada a Loredana Bertè, da Marco Ferradini a Vasco Rossi, da Luigi Tenco a Lucio Battisti: un viaggio nella musica e nelle parole che trasfigura il testo di Goldoni, esacerbando le dinamiche sentimentali della commedia e mettendone in evidenza il cortocircuito di fondo.

Lucilla Giagnoni Djoniso_ph Giulia Luoni

Lucilla Giagnoni, tra le artiste più amate dal pubblico bresciano e protagonista di molte Stagioni del Ctb, presenta il suo Djoniso, dall’8 al 10 ottobre (sopra, nella foto di Giulia Luoni). Sul palcoscenico del Borsoni insieme ad Alessio Bertallot – cantante, critico e DJ – Giagnoni intreccia, attraverso le antiche tragedie greche, i miti, i canti orientali e le esperienze musicali contemporanee, con brani di Amy Winehouse, Lou Reed, Franco Battiato, Brian Eno, John Luther Adams. Un viaggio tra musica e parole sulle tracce di Dioniso.
Il 13 ottobre è la volta di una stella internazionale del desert blues e della wolrd music: Goumour Almoctar, in arte Bombino, sarà sul palcoscenico del Teatro Borsoni per Bombino in concerto, primo appuntamento di Café Tassili. Rassegna di suoni contemporanei da Oriente a Occidente a cura di Marco Obertini. Originario del Niger, autodidatta, il giovane Goumour un giorno prende in mano una chitarra dimenticata dai parenti e, piano piano, esercitandosi, scopre la sua più grande passione. Attratto dalle influenze di Jimi Hendrix e Mark Knopfler, Bombino studia le loro tecniche fino a farle diventare sue, assimilando quelle sonorità tipiche degli anni ’60-’70 e inserendole in un contesto rock-blues di matrice americana, arricchito da vocalismi in Tamasheq, la lingua Tuareg. Un concerto esplosivo che vedrà l’artista nigeriano dividere il palco con Youba Dia al basso e cori, Kawissan Mohamed Alhassan alla chitarra e cori, Corey Wilhelm alla batteria. Apriranno la serata i Gemini Blue, gruppo originario del Lago di Garda formato da Osasmuede Aigbe (chitarra e voce) e Giacomo Sansoni (batteria).
Due tra le realtà bresciane più attive nel teatro sociale d’arte presentano sul palcoscenico del Teatro Borsoni le loro proposte.

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Teatro19 / Compagnia Laboratorio Metamorfosi, dal 19 al 21 novembre, sarà protagonista di Macbellum. La guerra dentro (nella foto di Mauro Zani) tratto da Macbetto di Giovanni Testori, regia e adattamento di Francesca Mainetti, con Valeria Battaini, Gianpaolo Corti, Daniele Gatti, Giovanni Lunardini, Roberto Lunardini, Mariagiulia Manni, Roberta Moneta, Francesca Valenti, Giusy Zanini. Un lavoro che prova a riflettere sul male nell’essere umano e sulla violenza della guerra, nuovamente presente in Europa. Amplificata dal linguaggio testoriano, la figura di Macbeth diventa pretesto per indagare la strada dell’autodistruzione, che la volontà di dominio sul prossimo e sulla natura può portare a percorrere. Uno spettacolo partecipato dalle attrici e dagli attori non professionisti della compagnia, anche utenti dei servizi per salute mentale di cui la realtà si occupa attivamente attraverso la sua attività teatrale.

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Somebody Teatro della diversità presenta Ora d’aria. Uno spettacolo (nella foto di Tiberio Faedi) liberamente ispirato all’atto unico “I fantasmi” di Luigi Pirandello a cura di Beatrice Faedi. Il 23 novembre, alla maniera Somebody, una moltitudine di attrici e attori di varie generazioni e provenienza, con una particolare attenzione a persone fragili e con esperienze di vita ai margini, sarà protagonista di uno spettacolo che, grazie ai personaggi di Pirandello, tenta la strada del racconto di sé attraverso il teatro.
Tre appuntamenti per i più piccoli
Nella Stagione inaugurale del Teatro Borsoni anche appuntamenti dedicati ai più piccoli, con tre spettacoli in programma il 29 settembre, 6 e 13 ottobre e che fanno parte della rassegna curata da Teatro Telaio Storie in famiglia – speciale piccolissimi. Si tratta, infatti, di tre titoli dedicati a bimbi a partire da un anno di età e alle loro famiglie.
Il primo spettacolo si intitola Mi piace, di e con Maria Giulia Campioli e Claudio Mariotti, e racconta la storia di Maria Giulia che, ogni sera, si addormenta con il sogno di coltivare un fiore colorato: riceverà in dono un seme dall’omino dei sogni, e imparerà a prendersene cura. Lo spettacolo è per i bambini da 1 a 5 anni.
Il 6 ottobre protagonista sarà un “quadrato bambino” di nome Quadrotto, nato grazie alla curiosità e dalla curiosità spinto a conoscere e a esplorare il mondo: incontrerà Tondino e insieme scopriranno la bellezza dell’amicizia. In scena Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci. Quadrotto, tondino e la luna è dedicato a bimbi tra i 2 e i 7 anni.
Infine, l’ultimo appuntamento sarà con Brum! Partendo dalle suggestioni visive dell’acqua che si riverberano su una tela bianca, Pietro Fenati ed Elvira Mascanzoni, accompagnati da una serie di musiche che vanno da Satie a Cage, reinventano una specie di mondo immaginario dove l’infanzia regna sovrana e che si esprime con una sola parola: “brum” appunto, motto incomprensibile, ma che racchiude spazi interpretativi immensi che il teatro rende visibili. Dedicato a bambini di età compresa tra i 2 e i 6 anni.

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