Patrick Zaki a Brescia: «In Palestina violati i diritti umani, ma non sto con Hamas»

Il ricercatore egiziano ha presentato in città il suo libro ed è tornato a parlare del conflitto in Israele. Gli sono stati consegnati il il premio Brescia per la Pace e la Vittoria Alata.

Brescia. Dopo il “no” alla sua partecipazione al Festival della Pace da parte dell’amministrazione comunale, Patrick Zaki è arrivato a Brescia, ospite al Complesso San Cristo, in via Piamarta, martedì sera, all’evento di presentazione del suo libro: “Sogni e illusioni di libertà. La mia storia”. (Ed. La Nave di Teseo) in un incontro organizzato da Missione Oggi e Coordinamento provinciale degli Enti locali per la Pace e la Cooperazione Internazionale.

«Da troppi anni – ha detto il ricercatore egiziano arrestato nel suo paese per il suo impegno in difesa dei diritti umani- Netanyahu sta attuando una politica razzista nei confronti del popolo palestinese, violando sistematicamente i diritti dei civili nella Striscia di Gaza».
Una posizione, la sua, che non è cambiata dopo il post pubblicato mesi fa in cui definiva Benjamin Netanyahu un «serial killer», parole che avevano sollevato polemiche politiche anche in città, con la decisione finale di cancellare la sua presenza al festival della Pace perchè ritenuta “divisa”.
«I palestinesi – ha continuato Zaki – non sono trattati come esseri umani. Mi hanno dato del filo Hamas, con cui io non ho nulla da spartire. Non dimentico i civili israeliani nelle mani dei terroristi e spero che siano presto liberati. Ma ho scelto di essere la voce dei civili palestinesi, la voce di chi non ha voce. E continuerò ad esserlo».

«La guerra di Israele non è contro Hamas, ma contro il popolo palestinese – ha precisato – Ci sono 20 mila morti civili. Qualcuno sa dirmi quanti terroristi di Hamas sono stati uccisi? Qualcuno lo sa?».
«Viviamo un momento critico per quanto riguarda libertà di parola anche in Italia. Mi dicono che sono il portavoce di Hamas ma io sono tutto il contrario. Sono stato in prigione per le mie opinioni e non mi farò intimidire. Continuerò a dire quello che penso e a difendere i diritti civili. Non mi faranno cambiare idea».

Nel corso della serata a Zaki è stato consegnato il premio Brescia per la Pace, conferitogli nel 2021, riconoscimento che avrebbe dovuto ricevere il 20 novembre scorso, durante il Festival della Pace al quale non ha partecipato proprio a causa di quel suo post. «Stasera riscattiamo chi non ha saputo dare il giusto riconoscimento a Patrick» è stato detto.
Al ricercatore egiziano è stata anche consegnata anche, da Roberto Cammarata, consigliere comunale del Pd e organizzatore del Festival della Pace, e Camilla Bianchi, assessore della giunta di centrosinistra, la Vittoria Alata, simbolo della città di Brescia.

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