Ciclovia sul Garda: anche il M5S chiede alla Regione di fermare il progetto

Paola Pollini: "Serve un ripensamento del modello di sviluppo, un nuovo paradigma che non veda più il Garda come un enorme parco giochi. L’equazione più turisti = più ricchezza non è sempre vera".

Lago di Garda. Il Movimento 5 Stelle lombardo ha chiesto alla Giunta regionale di fermare il progetto della ciclovia turistica sul lago di Garda, definendola un’opera pericolosa e dannosa.
“Mi sono fatta portavoce delle richieste del territorio, di cittadini e comitati riuniti sotto il Coordinamento interregionale per la tutela del Garda. Persino il Ministero delle Infrastrutture ha segnalato una serie di criticità sul progetto”, ha dichiarato la consigliera regionale Paola Pollini, “Il nostro non è un no a prescindere ad una ciclovia, ma è un no ad un progetto che non offre alcun servizio ai territori”.
I contrari all’opera denunciano come i costi si siano moltiplicati, sforando di gran lunga il budget preventivato. Oltre a ciò ci sarebbero importanti problematiche dal punto di vista ambientale e paesaggistico, e soprattutto nella sicurezza dei ciclisti.
Le frane di dicembre e gennaio, avvenute proprio dove dovrebbe passare l’infrastruttura, hanno riacceso il dibattito. “Oggi la priorità per il Garda è risolvere i problemi di ordine del giorno, il che implica un ripensamento del modello di sviluppo“, prosegue Pollini. “Serve un paradigma che non veda più il Garda come un enorme parco giochi. Bisogna puntare su un turismo di qualità e sostenibile, perché non è sempre vera l’equazione più turisti = più ricchezza. Il progetto della ciclabile del Garda è invece funzionale ad alimentare quel turismo di massa, che punta ai grandi numeri. Il turista ‘mordi e fuggi’ necessita di grandi attrazioni per poter attivare la sua curiosità, perché non sa più cogliere l’essenza e la bellezza di ciò che lo circonda”.